“C’è un effetto Marmolada”. Il generale Paolo Capitini, ospite di Veronica Gentili a Controcorrente, su Rete 4, riflette sulla situazione strategica in Ucraina. Cosa può accadere nelle prossime settimane? Il militare richiama alla memoria la “linea del Piave”.
“Oggi è tra Kramatorsk e Sloviansk – sottolinea Capitini -. Ed è quella sotto attacco russo, una tattica di combattimento che consiste nel grattuggiare piano piano, giorno per giorno le forze ucraine a forza di artiglieria. Poca fanteria in attacco, molta artiglieria davanti. E morti morti per gli ucraini e pochi per i russi”.
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Nei bollettini quotidiani dell’intelligence militare britannica, forse la più attenta nel registrare ogni “cambio di passo” dell’avanzata russa e sempre pronta a sottolineare le apparenti difficoltà dell’esercito di Mosca, forse si sottovaluta proprio questo aspetto. Il “pantano” è un problema più per chi si difende, con mezzi inferiori, che per chi si difende, potendo contare al di là di ogni difficoltà logistica su un serbatoio bellico enorme. E più si va avanti, senza scossoni rilevanti, più l’aggressore vincerà per sfinimento.