Marmolada, davvero i ghiacciai si sciolgono per colpa dell’uomo? Uno studio vero, che gli ambientalisti della domenica non raccontano, ha dimostrato che mille anni fa, in pieno medioevo, i ghiacciai si ritirarono molto più di adesso

di Franco Battaglia per il blog di Nicola Porro

Alla mortale valanga occorsa alla Marmolada è immancabilmente seguita la valanga, non meno esiziale, delle gretinate, che non ci vengono mai risparmiate. Taccio dei soliti ambientalisti della domenica; e anche del solito Mario Tozzi, secondo cui qualunque cosa di sgradevole accada nell’universo mondo la colpa è dell’uomo. Penso invece a Mario Draghi, che più tempo passa più si avvicina ad essere il peggiore presidente del Consiglio di questo povero Paese, al momento superato solo, a parer mio, da Mario Monti e da Giuseppe Conte. Ma con l’impegno che sta profondendo finirà per superarli tutti. Parole di Draghi: «Questo dramma dipende dal deterioramento dell’ambiente e dalla situazione climatica». Parole che sono o ovvie (le ultime dette) o false (le prime dette). Dovrebbe studiare di più. Non lo ha fatto con la gestione delle vaccinazioni (rammentate «Se non ti vaccini uccidi», ignorando i limiti del vaccino contro il covid?). Non lo ha fatto con la guerra (rammentate? «Non possiamo voltarci dall’altra parte», ignorando che per 8 anni l’Occidente s’è voltato dall’altra parte con la guerra civile nel Donbass). Non lo ha fatto con la crisi energetica (rammentate? «O la pace o l’elettricità per l’aria condizionata», mentre – geniale eh? – allo stesso tempo vorrebbe un parco auto che tutto elettrico).

Ora ce l’ha coi ghiacciai che si sciolgono. Circostanza che dipende dalla situazione climatica, com’è ovvio. Cosa c’entri «il deterioramento dell’ambiente» Dio solo lo sa. Un clima più caldo fa ritirare i ghiacciai. Ma 1000 anni fa questi erano più ritirati che oggi. Anzi, nel corso degli ultimi 10 mila anni i ghiacciai alpini si sono ritirati e sono avanzati in modo ciclico molte volte. V’è a questo proposito un eccellente e meticoloso lavoro del 2020 di Walter Kutschera – della Facoltà di Fisica dell’Università di Vienna – e dei suoi collaboratori, che hanno ricostruito l’estensione dei ghiacciai alpini durante gli ultimi 10 mila anni, cioè dalla fine dell’ultima glaciazione.

Nella figura, alla destra, v’è il tempo attuale, e man mano che ci si sposta verso sinistra si va indietro nel tempo, con intervalli di 1000 anni tra una riga verticale e un’altra. Le “gobbe” nere danno una misura di quanto i ghiacciai fossero più ritirati rispetto alla situazione odierna, mentre le “valli” bianche indicano una maggiore estensione dei ghiacci. In figura si vede benissimo la Piccola Era Glaciale, in corrispondenza di grande estensione dei ghiacciai alpini e, andando indietro nel tempo, la piccola gobba relativa al Periodo Caldo Medievale, quella, più grande, del Periodo caldo Romano, immediatamente preceduta da quella in corrispondenza dell’impresa di Annibale, che poteva così attraversare le Alpi nel 218 a.C.

L’insipienza dei nostri politici – in questo caso di Mario Draghi – che vorrebbero governare il clima promuovendo, col denaro delle nostre tasse, la produzione elettrica da eolico e fotovoltaico, è sconfinata. Verrebbe da chiedere: signor Draghi, quanti gigawatt di fotovoltaico si sarebbero dovuti installare se si fosse desiderato evitare la tragedia alla Marmolada?

Il professor Nicola Scafetta già nel 2018 aveva previsto la siccità di quest’anno: v’è una pubblicazione in proposito. Queste siccità – ha trovato il professore della Federico II di Napoli – seguono cicli con periodi di 60 anni e di 5 anni, e infatti particolarmente siccitosi furono gli anni 1962 e 2017. Ci sarà da attendersi altro anno siccitoso nel 2027. Ma i politici ascoltano Greta Thunberg anziché chi ha studiato. Oppure ascoltano chi ha studiato purché dica le stesse cose che dice la Greta. Non abbiamo speranza.

 

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