Marco Rizzo, la notizia falsa della sua espulsione diffusa da un manipolo di suoi dirigenti venduti fa uscire allo scoperto Luxuria: il suo post di esultanza viene letteralmente sommerso dagli insulti degli italiani

Il segretario Marco Rizzo espulso dal Partito Comunista dopo una drammatica votazione. La notizia in realtà è falsa, frutto di un attacco hacker alla sezione milanese del partito. I pirati informatici hanno preso possesso della pagina Facebook dei comunisti meneghini e da lì hanno diffuso la notizia della presunta cacciata di Rizzo da parte dei suoi compagni. Notizia smentita poco dopo. Ma intanto qualcuno era già caduto nella bufala. È il caso di Vladimir Luxuria che l’ha rilanciata sui suoi profili social aggiungendo dei commenti acidi. Il post è sparito dopo pochi minuti, ma ormai la bufera contro Luxuria si era già scatenata.

“In questo mondo dei social basta impossessarsi della password di Facebook di una federazione del Partito e decidere che il segretario nazionale è espulso. – scrivono i dirigenti nazionali del Partito Comunista in una nota ufficiale – Di questi bontemponi si sta occupando la Commissione Centrale di garanzia e, per rimpinzare le casse, la tesoreria e gli avvocati”.

“Il segretario generale Marco Rizzo sta bene e gode della fiducia (certificata col voto ad ampia maggioranza -7 voti contrari ed 1 astenuto- del Comitato Centrale del 25 Giugno) di tutto il Partito, che approva la scelta di unire le forze reali del dissenso in questo Paese. – prosegue la nota – Partendo da questa divertente fake vorremmo suggerire a Mario Draghi di lasciare il posto da presidente a Marco Rizzo, che godrebbe di certo di maggiore fiducia da parte del popolo italiano. Anzi potremmo darla come notizia Giuseppe Tulli, presidente della Commissione Centrale di Controllo e Garanzia. Canzio Visentin, presidente del Partito Comunista e rappresentante legale”.

Marco Rizzo è stato espulso dal comitato centrale del Partito Comunista. – cinguetta invece Vladimir Luxuria nel post poi cancellato frettolosamente – Esprimo la mia solidarietà ai compagni e compagne che lo hanno dovuto sopportare fino ad adesso. Troverà nuovi spazi con chi è come lui: omofobo, filoputiniano, antiquato, destrorso e misogino”. Post commentato dal diretto interessato con un eloquente “La medaglia di Vladimiro! Grazie”. Frase che dà il via alla bufera social contro Luxuria.

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QUESTO IL COMUNICATO INTEGRALE DI MARCO RIZZO

LA MEDAGLIA DI VLADIMIRO.
Alla mia età di quasi 63 anni, la politica riserva ancora qualche soddisfazione: non me ne vogliano, ma un gruppetto di ingenui e appassionati compagni di Milano ha pensato bene di non limitarsi al voto contrario, in netta minoranza al Comitato Centrale, in relazione alla nostra strategia di costruire un’ampio fronte con tutte le forze che si battono contro Draghi, la guerra ed il disastro economico e sociale del nostro Paese, per un’Italia del lavoro, sovrana, indipendente, fuori da UE e NATO e che lotti per la sanità pubblica e contro le multinazionali dei vaccini e del controllo sociale; ma per esaltare il loro contrasto hanno avuto la brillante idea di usare, violando i regolamenti, la pagina Facebook di quella Federazione, per annunciare la supposta espulsione fake del segretario generale del Partito Comunista Marco Rizzo. Apriti cielo! Una linea politica importante ed unitaria snobbata dal mainstream è divenuta patrimonio di tutti i giornaloni, ottenendo una indubbia ed inaspettata risonanza mediatica. Dulcis in fundo, arriva il post di commento di lui: il Vladimiro Guadagno, alias Luxuria, i cui commenti sono davvero una medaglia, da portare con orgoglio. Grazie compagni, grazie Vladimiro.
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