La beffa del Bonus da 200 euro: chi lo ha elaborato probabilmente era ubriaco. In alcuni casi infatti potrebbe essere prima concesso e poi revocato

Una delle misure contenute nel decreto Aiuti approvato dal governo Draghi è quella del bonus una tantum da 200 euro per lavoratori (dipendenti e autonomi) e pensionati con redditi bassi per combattere il caro vita. Si tratta di un contributo destinato a circa 28 milioni di famiglie che, nel caso dei pensionati, verrà erogato dall’Inps quasi sicuramente a luglio. A fare avere il bonus ai dipendenti direttamente in busta paga ci penseranno i datori di lavoro. Gli autonomi potranno attingere da un apposito fondo che verrà creato a breve. Però va precisato anche che il famoso bonus per contrastare il caro vita, in alcuni casi potrebbe essere concesso e poi revocato. Vediamo come e a chi.

Il bonus da 200 euro che verrà erogato a luglio per contrastare il caro vita, in alcuni casi potrebbe essere concesso e poi revocato. Per la concessione del contributo sono previste due fasi: durante la prima l’indennità verrà erogata dall’Inps in via provvisoria, poi si aprirà un momento di verifica. Il consolidamento del diritto al riconoscimento del bonus, dunque, avverrà solo dopo che l’Istituto avrà acquisito le informazioni sul reddito dei beneficiari, controllando che sia sotto i 35mila euro annui.

Inoltre verranno verificati gli altri requisiti specifici, come ad esempio, per i lavoratori dipendenti, l’aver usufruito dello sgravio contributivo dello 0,8% in almeno uno dei primi quattro mesi dell’anno. E ancora: il non aver ricevuto il bonus da due datori di lavoro essendo un contributo una tantum, non replicabile per diversi tipi di lavoro. Chi non supererà la fase di verifica dovrà restituire i 200 euro.

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Come fare domanda

I 31,5 milioni di cittadini ai quali è rivolto l’incentivo potranno accedere alla home page del sito dell’Inps (www.inps.it) e seguire il percorso telematico indicato. La richiesta può essere effettuata anche rivolgendosi a Istituti di Patronato. Le tempistiche di erogazione si differenziano a seconda della categoria del lavoratore che fa domanda. I lavoratori domestici hanno tempo fino al 30 settembre per inoltrare la richiesta, mentre il pagamento sarà reso disponibile pochi giorni dopo. Per tutte le altre categorie di lavoratori, la scadenza entro la quale presentare la domanda per il bonus all’Inps è il 31 ottobre, con i pagamenti che saranno disposti nel corso dello stesso mese.

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