BOLOGNA –Ā Con la siccitĆ che attanaglia l’Emilia-Romagna gli occhi sono puntati sul Po, dove mercoledƬ il cuneo marino (ovvero l’acqua del mare che risale il letto del fiume) ha raggiunto il record di 30 km, ma occorre fare enorme attenzione anche ai boschi, sfiancati dalla mancanza di acqua: un incendio potrebbe avere conseguenze catastrofiche. Per sensibilizzare la popolazione su questo tema, altrettanto urgente e importante, il Parco nazionale delle Foreste casentinesi ha deciso di ricorrere a un’immagine scherzosa, dietro la quale perĆ² si nasconde una riflessione molto seria: “Il riso freddo proteggerĆ il parco?”.
Che c’entra il riso freddo con la bellezza delle Foreste casentinesi, un territorio che si estende fra Romagna e Toscana, meta di trekking e passeggiate in natura. C’entra eccome, perchĆ© quest’anno ĆØ stato introdotto il divieto estivo di utilizzo delle fornacelle per barbecue, proprio per fronteggiare lāaccresciuto rischio di incendi nellāarea protetta. Questo divieto “puĆ² e deve diventare occasione per i molti visitatori e residenti di apprezzare e conoscere una cucina diversa, piĆ¹ estiva, sana, sostenibile. Il ‘riso freddo’ diventa quindi scherzoso simbolo di un approccio di sostenibilitĆ , di adattamento a condizioni ambientali che purtroppo stanno diventando sempre piĆ¹ estreme e che ci impongono piccoli cambiamenti delle abitudini”, precisa il Parco ai suoi frequentatori.
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Niente grigliata nel parco, dunque. Meglio un picnic con cibi che non prevedano di essere riscaldati o cotti, proprio per evitare ogni possibile rischio di incendio. E’ la contingenza che obbliga a fare scelte consapevoli anche su quello che si mette sotto i denti dopo una bella passeggiata nelle Foreste: “Questāanno la situazione sembra davvero allarmante ed ĆØ assolutamente necessario correre ai ripari, facendo una seria prevenzione”, insiste il Parco.
“Le altre raccomandazioni possono sembrare scontate e ripetitive, ma se si guarda alle cause di incendio boschivo spesso si scopre che la responsabilitĆ ĆØ di chi si crede al di sopra del rischio, al di sopra del possibile errore. Invece siamo tutti capaci di sbagliare ed allora ĆØ meglio prevenire: niente cicche di sigarette gettate a terra (questo vale sempre, a prescindere dal rischio di incendi), niente parcheggio dellāautomobile e della motocicletta su prati con erba secca, niente fuochi serali nei gruppi parrocchiali e degli scout (una bella chitarra basterĆ certamente a creare lāatmosfera) ed anche niente lavorazioni edili ed agricole che provocano fiamme e scintille”.
I controlli sono affidati ai carabinieri forestali e agli operatori del Parco, che suggerisce anche comportamenti virtuosi nel caso si avvisti un incendio: chiamare subito il 112 o il 115, scattare fotografie (possono essere utili per comprendere l’entitĆ dell’incendio), osservare chi transita a inizio incendio, annotandosi magari la targa.