Strage degli innocenti, muore all’improvviso mentre si gode il fresco leggendo un libro sotto un albero, ma per i solerti pennivendoli è un malore dovuto al caldo

Fermo, 28 giugno 2022 – Trovato morto al Sasso d’Italia, un parco a Macerata, il cuoco e insegnante di inglese di Pedaso Gianluca del Papa: 55 anni e padre di due figli, se n’è andato così, in silenzio, all’ombra di una pianta, disteso su di un telo. L’ipotesi è di un malore dovuto al caldo. Ieri pomeriggio è arrivato il nulla osta per la sepoltura. Secondo le prime ricostruzioni, Del Papa sarebbe morto la sera precedente, domenica. Da allora non si sarebbero più avute sue notizie, fino alla tragica scoperta: a dare l’allarme, intorno a mezzogiorno e mezzo, è stata una ragazza che passeggiava da quelle parti e è andata ad avvisare i gestori del chiosco. Da qui, l’arrivo immediato della polizia locale, i soccorritori del 118, la Squadra mobile e la Scientifica della polizia.

Hanno provato a salvargli la vita, ma presto è stato chiaro che purtroppo per lui non c’era più nulla da fare. Originario di Pedaso, dove era benvoluto e stimato, e residente a Macerata da anni, Del Papa era in posizione supina, a petto nudo, quando l’hanno trovato. “È proprio lui – dicono gli amici di Pedaso, sconvolti dal dolore -, era proprio tipico di lui mettersi a leggere a petto nudo, sotto un albero, in tranquillità”. Sotto choc tutta la comunità di Pedaso, dove vive la mamma di Gianluca. Chi lo conosceva lo ricorda come una persona molto colta e riservata, sportiva e salutista, solare e profonda.

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“Gianluca leggeva sempre, amava i libri, la letteratura era la sua passione, oltre alla cucina – così un amico di Pedaso –, era molto conosciuto nella nostra comunità, soprattutto perché ha collaborato per anni alla sagra delle cozze, come cuoco e volontario della Pro Loco. La sua specialità era il pesce. In passato, aveva lavorato per lungo tempo in un ristorante sul mare, il Matepaya, locale storico di Pedaso”.

Alto, con i capelli lunghi, un amore sconfinato per la cultura, “era il nostro gigante buono – lo ricorda ancora un amico –, viveva a Macerata da diversi anni ma appena poteva tornava a Pedaso, per le vacanze o anche solo se aveva un po’ di tempo libero”. Della cerimonia funebre si occupa l’impresa Roberti Roberto di Monterubbiano.

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