Lutto nel mondo dell’imprenditoria: morto a Milano Leonardo Del Vecchio, uno degli ultimi veri grandi italiani. Partito da orfano, ha fondato un e proprio impero

E’morto l’imprenditorie Leonardo Del Vecchio. Il fondatore di Luxottica e presidente di EssilorLuxottica aveva 87 anni e si è spento questa mattina al San Raffaele di Milano. Nato a Milano nel 1935, da genitori emigrati dalla Puglia, ha vissuto da bambino nell’orfanotrofio dei Martinitt. Ciò non gli aveva impedito di creare un impero fino a diventare uno degli uomini più ricchi d’Italia. Il suo patrimonio al 10 aprile 2022 è stato valutato dalla rivista Forbes per circa 27,3 miliardi di dollari, rendendolo il secondo uomo più ricco d’Italia e il 62º al mondo. Cavaliere del Lavoro dal 1986, maggior azionista di Mediobanca oltre che di Generali, tre lauree e due master honoris causa, aveva costruito un impero partire dalle montature degli occhiali e da una piccola fabbrica nel Bellunese, diventano un simbolo in tutto il mondo sia del saper fare italiano e di un modello di imprenditoria unico, così come del self made man.

L’infanzia difficile
Nato a Milano, era l’ultimo di quattro fratelli. Il padre Leonardo, commerciante di frutta di origini pugliesi, muore poco prima della sua nascita, e anche per questo la madre Grazia Rocco decide di dargli lo stesso nome. Pochi anni dopo, il giovane Leonardo viene affidato al collegio dei Martinitt, dove resta fino al diploma di scuola media. A 15 anni va a lavorare come garzone alla Johnson, una fabbrica produttrice di medaglie e coppe, i cui proprietari lo spingono a iscriversi ai corsi serali all’Accademia di Brera per studiare design e soprattutto incisione.

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L’avventura imprenditoriale
A 22 anni si trasferisce a Pieve Tesino, un piccolo paese del Trentino, dove trova lavoro come operaio in una fabbrica di incisioni metalliche. Nel 1958 si trasferisce quindi ad Agordo, in provincia di Belluno, per aprire una bottega di montature per occhiali. Dopo tre anni, nel 1961, la bottega si trasforma in Luxottica S.a.s., con quattordici dipendenti, specializzata nella produzione di minuteria metallica per le occhialerie. Riesce a ottenere un enorme garage con capannone proprio ad Agordo, poiché il comune regalava il terreno per iniziative industriali.

L’intuizione
Rimasto unico proprietario, nel 1967, pur continuando la produzione di semilavorati per conto terzi, l’azienda compie la prima grande svolta strategica: inizia, assemblandone le singole parti, a produrre gli occhiali completi e a commercializzarli con il marchio Luxottica.  Dopo soli quattro anni, nel 1971, Luxottica abbandona il business della produzione per conto terzi per dedicarsi unicamente alla realizzazione e commercializzazione degli occhiali finiti.  Nel 1981 l’azienda è diventata forte e solida, e va all’attacco del mercato statunitense. Si rivolge al Credito Italiano diretto da Lucio Rondelli per ottenere un prestito col quale acquistare Avantgarde, un marchio statunitense di occhiali che gli consente di entrare nel mercato Usa. Un anno dopo restituisce alla banca tutto il capitale con gli interessi composti, dopo aver aperto quattro nuovi stabilimenti e assunto 4.500 persone.

Lo sbarco a Wall Street
La Luxottica dal 1990 è quotata nella Borsa di New York.  Dal 1995 Luxottica è il maggior produttore e distributore sul mercato ottico mondiale. Con i Benetton acquistò nel 1995 la SME (Società Meridionale di Elettricità, ex gruppo IRI), che nel 1993 aveva avviato i franchising Supermercati GS e Autogrill: “Fu un affare finanziario, concluso cinque anni dopo con la cessione ai francesi della Carrefour”.

L’impero si allarga
Dal dicembre 2000 Luxottica è quotata nella Borsa di Milano, unendosi all’indice MIB-30 (oggi S&P/MIB)  nel settembre 2003. La quotazione ha migliorato la capacità dell’azienda di acquisire altri marchi nei settori della produzione e della distribuzione di occhiali da sole e da vista, a partire dal marchio italiano Vogue nel 1990, Persol US Shoe Corporation (LensCrafters) nel 1995, Ray-Ban nel 1999 e Sunglass Hut Inc. nel 2001. Luxottica ha acquisito la californiana Oakley, il più importante marchio al mondo di occhiali da sport con un accordo da 2,1 miliardi di dollari nel novembre 2007. Dal 27 luglio 2004 Del Vecchio lascia ad Andrea Guerra il ruolo di amministratore delegato di Luxottica oltre che quello di consigliere di amministrazione nelle sue principali società controllate. Conferendo la quota di maggioranza relativa dell’immobiliare Beni Stabili, a febbraio 2007 ha stretto un’alleanza col colosso francese Foncière des Régions per dar vita al maggior gruppo europeo dell’immobiliare.

La vita privata
Sposato tre volte, ha avuto sei figli: Claudio, Marisa, Paola (dal primo matrimonio con Luciana Nervo), Leonardo Maria (dall’attuale moglie Nicoletta Zampillo che ha sposato nel 1997 e, dopo il divorzio del 2000, ha risposato nel 2010), Luca e Clemente (nati nel 2001 e nel 2004, avuti dalla ex-compagna Sabina Grossi).  La società che detiene tutte le partecipazioni azionarie e la liquidità di Leonardo Del Vecchio è la Delfin S.r.l., con sede a Lussemburgo, amministrata da Romolo Bardin. Leonardo Del Vecchio possiede a suo nome il 25% della Delfin

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