Navi pirata, riparte la stagione: l’ultimatum alla Lamorgese dei capi del traffico. La pretesa della zecca Casarini: dateci un porto o sbarchiamo lo stesso

Migranti, braccio di ferro tra le Ong e il Viminale: “O ci danno un porto entro 10 ore o entriamo lo stesso”.

Un ultimatum lanciato da Mediterranea Saving Humans al ministero dell’Interno per mettere in salvo quase 450 persone recuperate in diverse operazioni dalla Mare Jonio e dalla Sea Watch e che da due giorni attendono di sbarcare. “Non ĆØ una questione logistica ma politica” .

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ā€œSe entro 10 ore il Viminale non ci assegna un porto sicuro, noi entriamoā€. Lo annuncia ai nostri microfoni Luca Casarini, di Mediterranea Saving Humans. La Mare Ionio, la nave da soccorso di Mediterranea, ĆØ nel Mediterraneo centrale per la sua dodicesima missione e ha a bordo 92 persone (delle quali una trentina sono minori non accompagnati) soccorse in mare in due distinte operazioni il 5 e il 6 giugno. Mediterranea ha fatto richiesta di un porto sicuro seguendo le procedure previste dal diritto internazionale, ma dal primo pomeriggio di ieri (7 giugno) non ha ricevuto istruzioni dal Ministero dellā€™Interno italiano e dal Centro di coordinamento del soccorso marittimo di Roma. Ora, la Mare Ionio sta facendo rotta verso le coste siciliane determinata a portare in salvo le persone a bordo, con o senza lā€™assegnazione formale di un porto sicuro

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  1. Luca Casarini, ex sbandato da centro sociale oggi traghettatore di esseri umani, intercettato dopo il trasbordo (a pagamento) di 27 migranti dalla nave danese Maersk alla Mare Jonio dichiarava al suo amico ā€œfesteggiamo a champagneā€ ….ā€œmi sa che abbiamo fatto il bottoā€…

    Pare strano che in tempi di guerra con allerta massima nel mediterraneo possano giungere fino a noi i barconi di clandestini…

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