tratto dal blog di Nicola Porro
Premessa numero 1: ben vengano i voli di Stato, quando servono. I nostri ministri e presidenti non possono mica andare alla corte di Macron con lāautobus stile Roberto Fico (che poi, lāha mai più usato?).
Premessa numero 2: quando solcano i cieli dāItalia, qualcosa dovranno pure mangiare. Mica la cosa ci stupisce.
Fatte queste doverose precisazioni, ha lasciato un poā basiti la notizia rivelata oggi daĀ VeritĆ e AffariĀ diretto daĀ Franco Bechis. GiĆ , perchĆ© stando a quanto ricostruito dal quotidiano finanziario, Palazzo Chigi si ĆØ vista recapitare un conto da 110mila euro più iva. Spiccioli? Forse. Ma non se si pensa che si tratta āsoloā del ācatering aeronauticoā del 2021, e cioĆØ i costi di pranzi, cene e stuzzichini a bordo dei voli di Stato.
Scavalca la censura di regime dei social. Seguici via Telegram, basta un clicĀ QUI
In totale, nel 2021, sono stati realizzati 282 voli e quindi, calcola VeritĆ e Affari, in media ogni volo ĆØ costato qualcosa come 390 euro a tratta. Per caritĆ : ci saranno in mezzo i voli intercontinentali, ci saranno collaboratori e portaborse da rifocillare, però insomma: non potrebbe apparire un poā tantino? I 282 voli di Stato hanno avuto 87 destinazioni diverse, di cui 27 in Italia dunque a corto raggio. Difficile immaginarsi in queste occasioni abbuffate astronomiche. Poi i nostri rappresentanti sono andati allāestero in 60 posti diversi: 20 volte a Bruxelles, per 11 in Lussemburgo e poi Lubiana (9 voli), Parigi, Londra e Lisbona (5 voli a testa). Anche in questo caso non si sta cosƬ tanto in volo. Per 4 volte invece ĆØ stata coperta la tratta intercontinentale fino agli Stati Uniti.
La domanda ĆØ: ma 390 euro a tratta più iva ĆØ il prezzo giusto per uno spuntino o un pasto in aereo? āSono top secret le portate messe in tavola per i raffinati palati ministeriali ā scrive Fosca Bischer ā ma ĆØ presumibile che non si tratti di una pasta precotta e riscaldata nĆ© di qualche polpetta o fettina di carne per togliersi la più grossa. A quei prezzi si tratta di piatti elaborati e raffinati, da super catering se non proprio da ristorante stellato. E anche il calice che li accompagna deve essere di primo ordineā.
Fa poi sorridere soprattutto un dettaglio. Questo: tra i ministri che più di tutti godono dei voli di Stato, ovviamente anche per ruolo ricoperto, cāĆØĀ Luigi Di Maio, ex leader di quel partito che voleva aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno. Non ĆØ simpatica la cosa?
5 Stelle, cresciuti fomentando le piazze con facili slogan, proprio come la Lega. Poi arrivati a Roma si sono politicizzati e allineati diventando una filiale del Pd.
In un paese tra i primi al mondo come prelievo fiscale i contribuenti si attendono un ritorno il termini di welfare, sanitĆ , scuola, sicurezza, infrastrutture.
Ma il ritorno lo hanno solo i politicanti sottoforma di privilegi e laudi compensi. E queste ingiuste sproporzioni legittimano l’evasione fiscale come unica via di sopravvivenza.
Circa DiMaio, Lavrov disse:
“La diplomazia serve per risolvere situazioni di conflitto, non per fare viaggi a vuoto e mangiare piatti esotici”