A Palermo appoggio Francesca Donato: la scelta di Marco Rizzo fa scalpore solo tra i pennivendoli. Chi segue le proposte dei due politici approva la scelta e la coerenza di

di Gaetano Mineo per Il Tempo

Lo scenario elettorale, in vista delle Amministrative del 12 giugno, si arricchisce sempre piĆ¹ di anomale alleanze e accordi di facciata. E cosƬ a Palermo, debutta il fronte rossobruno. Ovvero, discepoli dell’antisistema tra estrema sinistra ed estrema destra rinsaldati oggi piĆ¹ che mai da un altro fronte, quello anti-Draghi. L’esempio plastico ĆØ il sostegno del Partito comunista alla candidata sindaca del capoluogo siciliano, l’ex leghista ed europarlamentare Francesca Donato. Ā«L’alleanza nasce dal fatto che un’europarlamentare ĆØ uscita dalla Lega sulla base di tematiche importanti-ci dice Marco Rizzo, segretario del Partito comunista – come l’Europa matrigna, la libertĆ  rispetto al controllo sociale in tempo Covid e non ultimo, la posizione contro la guerra.

Tutti temi che noi condividiamo da sempre e che sono stati invece abbandonati dalla sinistra, dal Pd, il partito dell’elmettoĀ». Per il leader Pc, il sodalizio rossobruno non ĆØ presente solo a Palermo, Ā«vedi Genova, Parma…Ā». Come dire, sono Ā«libertĆ , lavoro e economia, e contro la guerra, le caratteristiche che ci accomunano a queste alleanzeĀ». Poi l’affondo: Ā«Abbiamo uno come Fratoianni, per esempio, di sinistra, che va a Sesto San Giovanni a sostenere con il braccio alzato con Enrico Letta…Ā». Un fatto ĆØ certo, Rizzo giĆ  pensa alle prossime Politiche e il 18 giugno a Roma darĆ  vita alla prima manifestazione pubblica nazionale che raggrupperĆ  forze politiche come Ancora Italia, Riconquistare l’Italia, Alternativa, Azione civile e, ovviamente, il Partito comunista. Ā«A essi – ci dice ancora – si aggregheranno pezzi di societĆ  civile, del mondo del lavoro e sindacatoĀ». A Palermo, intanto, a dar manforte alla Donato, scende in campo l’ex pm, Antonio Ingroia con il suo Azione civile.

Alleanze anomale, per dirne un’altra, anche a Somma Vesuviana (Napoli) dove Pd e M5s andranno al voto da avversari, in barba al sogno lettiano: l’agognato campo largo. I grillini, per altro, correranno fianco a fianco con la lista ispirata da Clemente Mastella.

Per non parlare del centrodestra, che proprio a Somma Vesuviana non ha presentato neanche le candidature. Altre scene pirandelliane si registrano in Puglia, dove in ogni pezzo di territorio c’ĆØ la longa mano del governatore Michele Emiliano. ƈ il caso di Taranto, dove il M5s appoggia il sindaco uscente del Pd, che fino a poco tempo fa ĆØ sempre stato bersaglio degli stessi pentastellati: Ā«Ha nuovamente dimostrato di essere incapace: a Melucci di Taranto non gliene importa nullaĀ». E oggi, i 5stelle sostengono proprio Rinaldo Melucci. Altrettanto grottesco ĆØ lo scenario nel centrodestra tarantino che vede la candidatura a sindaco di Valter Musillo. Chi ĆØ Musillo? Fino a qualche anno fa, non solo era il segretario del Pd ma ĆØ amico di Emiliano per cui s’ ĆØ candidato alle scorse Regionali, non a caso fino a oggi il governatore della Puglia definisce Musillo Ā«uno di noiĀ».

In sostanza, il centrodestra a Taranto si affida a un ex Dem. A testimonianza della longa mano di Emiliano, c’ĆØ pure il caso Bitonto. Nel comune della provincia di Bari, il centrodestra, in particolare, FdI e FI, sostengono il candidato sindaco Domenico Damascelli, ex consigliere regionale azzurro, con l’appoggio della lista civica proprio di Emiliano, Ā«ConĀ», che dalle elezioni del 2020 ĆØ presente in giunta e in consiglio regionale. Una curiositĆ  che non farĆ  certo felice Giuseppe Conte: a Parma, dopo dieci anni sparisce dalla scheda il M5s, proprio in quella cittĆ  che per prima lo vide trionfare al governo di un’amministrazione comunale. 

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