“Non disturbate il manovratore” Mattarella esce allo scoperto e ancora una volta si schiera impunemente: vietato disturbare Draghi

Francesco Malfetano per “il Messaggero”

A rilanciare la necessità di «maturità e coesione» per affrontare le riforme del Piano nazionale di ripresa e resilienza stavolta è il presidente della Repubblica. Intervenendo con un messaggio al congresso della Cisl, Sergio Mattarella ha infatti invitato «istituzioni, società civile, espressione del mondo dell’economia» a partecipare alla promozione di «una intensa unità», fondamentale per la realizzazione del Cantiere Italia.

Un appello che, non a caso, arriva proprio quando devono farsi più intensi gli sforzi necessari per ottenere la nuova tranche di fondi europei di questo secondo trimestre da 24,1 miliardi di euro (in realtà 21 escludendo l’anticipo già incassato).

Tant’ è che mentre il Ddl concorrenza veleggia verso l’approvazione promessa entro il 31 maggio pur registrando ancora qualche intoppo (con l’art. 2 sulle concessioni balneari ancora da limare e la tentazione leghista di chiedere lo stralcio in extremis dell’art. 8 rispondendo al pressing dei tassisti che preannunciano uno sciopero), oggi anche Mario Draghi proverà a serrare le file del governo.

Nel consiglio dei ministri programmato il premier farà «una ricognizione sugli obiettivi del piano», sottolineando come quelli prestabiliti non siano in realtà affatto distanti. Sul tavolo finirà quindi una road map molto dettagliata per raggiungere 45 fra tappe intermedie e obiettivi finali, di cui 15 da completare a giugno.

I dossier caldi sono l’estensione del 5G, la spinta per nuovi investimenti nella sanità, la lotta all’evasione, il cosiddetto progetto scuola 4.0 e l’implementazione di strategie nuove per l’economia circolare e lo smaltimento dei rifiuti.

Una marcia a tappe forzate che però, garantiscono, non spaventa affatto il premier, solo infastidito dal «costante rumore di fondo» di alcuni partiti. Rumore che, si apprende, proprio oggi potrebbe essere rinvigorito nuovamente da Giuseppe Conte attraverso la richiesta di un ulteriore confronto tra la maggioranza.

L’idea, tutta da verificare, sarebbe quella di innescare lo scontro annunciato sul Dl Aiuti e i poteri speciali assegnati al sindaco di Roma Roberto Gualtieri per la realizzazione del termovalorizzatore. Se dal Nazareno non trapela al momento particolare preoccupazione, ciò che è certo è che Draghi oggi tirerà dritto. L’attuazione del Piano è troppo importante per il Paese per rallentare.

Tant’ è che ieri il premier ha voluto essere presente a Milano a un convegno organizzato per i trent’ anni della Direzione investigativa antimafia e, parlando davanti a Maria Falcone, sorella del giudice ucciso nella strage di Capaci che della Dia è stato uno degli ideatori, dopo un lungo discorso sull’importanza di combattere le organizzazioni sempre più insinuate nel tessuto sociale e finanziario anche del Nord del Paese, ha sottolineato come in questo scenario diventi particolarmente importante «proteggere i fondi del Pnrr» dalle mafie e difendere «la nostra credibilità verso i cittadini e i partner europei».

Come? «Semplifichiamo le procedure – ha spiegato ieri -, miglioriamo il sistema di contrasto alle infiltrazioni, rafforziamo i controlli. Ampliamo gli strumenti a disposizione dei prefetti, come la prevenzione collaborativa, senza creare nuovi ostacoli per le imprese». Non solo. Nel pomeriggio il premier ha anche partecipato alla tavola rotonda in memoria dell’economista Alberto Alesina.

«Un grande onore essere qui oggi per commemorare Alberto Alesina», ha detto il premier. «Alesina – ha sottolineato – è stato uno degli economisti più brillanti e più influenti della sua generazione». «Le sue intuizioni – ha aggiunto – hanno avuto un impatto oltre il mondo accademico e hanno contribuito a dare forma alle politiche in tutto il mondo».

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  1. “I dossier caldi sono l’estensione del 5G, la spinta per nuovi investimenti nella sanità, la lotta all’evasione, il cosiddetto progetto scuola 4.0 e l’implementazione di strategie nuove per l’economia circolare e lo smaltimento dei rifiuti.”
    Mi viene da pronunciare una sequela di parolaccie da far invidia a certi scaricatori di porto…
    Il 5G è una priorità per il pnrr? E quale grande vantaggio sociale?
    La lotta all’evasione? Ma se ancora i grandi gruppi non pagano le tasse e gli italiani vengono spennati.
    Progetto scuola 4.0? Se è come per l’industria è solo una “foglia di fico”.
    Smaltimento di rifiuti? Se ne parla da 40 anni e siamo rimasti sempre fermi alla buca nel terreno o alla collina di immondizia e paghiamo cifre esorbitanti alle multi-utility.

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