Mascherine, con questa subdola maniera Repubblica spiega che è necessario indossarle sempre e comunque

Senza mascherine per un milanese su tre riesplodono le allergie ai pollini: i disturbi tornano ai livelli pre-Covid

tratto da Repubblica Milano

Ne soffre almeno un milanese su tre. E dopo due anni di tregua, durante i quali chi ci combatte ha goduto di un discreto sollievo grazie prima al lockdown rigido del 2020 e poi all’obbligo di mascherina tanto nei luoghi chiusi quanto in quelli aperti, sono ritornate a disturbare i sonni, e soprattutto i respiri, di migliaia di pazienti. Sono le allergie ai pollini: attualmente la stagione è quella di fioritura delle graminacee, le cui concentrazioni nell’aria – come certificato dal bollettino sull’andamento dei pollini redatto ogni settimana dall’Ats di Milano – sono sempre più in salita da ormai diverse settimane.

Unica eccezione, i sette giorni compresi tra il 2 e l’8 maggio scorsi, quando il brutto tempo e la pioggia hanno permesso di ridurre la concentrazione nell’aria “e dare così un po’ di requie a chi soffre in questo periodo – spiega Jan Schroeder, direttore dell’Allergologia del Niguarda – . Gli ultimi due anni, a causa dell’emergenza Covid che nella primavera del 2020 ha costretto la maggior parte delle persone a stare chiuse in casa e in quella del 2021 ci ha comunque visto andare tutti in giro con la mascherina sul viso, chi soffre di allergia ha patito di meno. Anche se non blocca tutti i pollini presenti nell’area, sicuramente è una buona barriera meccanica che protegge le vie aeree, tanto dai virus quanto appunto dagli allergeni. Quest’anno, la ripresa delle attività ordinarie e il progressivo abbandono delle protezioni di naso e bocca, ci ha fatto invece tornare subito ai livelli pre-pandemia”. Con migliaia di milanesi alle prese con naso che cola, congiuntivite, difficoltà respiratorie e, nei casi più gravi, asma almeno fino alla fine di giugno, quando la fioritura delle graminacee sarà terminata. “Alcuni pazienti – dice Schroeder – purtroppo ricominceranno ad avere fastidi a metà agosto in poi, a causa della fioritura dell’ambrosia: per fortuna, però, non tutti i soggetti sono allergici a entrambi”.

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Solo al Niguarda le persone in cura per allergie ai pollini sono oltre 2 mila, un altro migliaio al Policlinico di Milano: il fenomeno è molto diffuso “e trasversale, dato che colpisce tanto gli uomini quanto le donne – dice Federica Rivolta, allergologa dell’ospedale di via Sforza – . Seguiamo molte persone, con numeri sempre più in aumento negli ultimi anni: a tal proposito diversi studi ipotizzano una correlazione con l’inquinamento atmosferico. In generale, tra il 30 e il 40 per cento della popolazione soffre, in modo più o meno marcato, di allergia ai pollini. E, di questi, il 35 per cento ha sintomi più spiccati quali appunto l’asma”. E se a soffrire di questi disturbi, vent’anni fa, era appena tra il 5 e il per cento della popolazione, oggi la percentuale è più quintuplicata.

La terapia viene fatta per tre anni di seguito, con compresse o iniezioni sottocutanee. “A seconda dei casi, il trattamento può iniziare prima della fioritura dei pollini, e in questo caso si parla di terapia pre-stagionale, oppure durante la fioritura stessa: in questo caso si tratta di terapia preco-stagionale – spiega Rivolta del Policlinico – . Nella maggior parte dei casi, il vaccino consente una diminuzione netta dei sintomi dopo un triennio di trattamento”. Con benefici che, nell’80 per cento dei pazienti, si prolungano anche per gli anni successivi.

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  1. La mascherina non aiuta, questi sedicenti esperti riescono anche a invertare ragioni per una misura dittatoriale quale l’imposizione della stessa. Dovrebbero cercare di capire perchè ci sono più allergie e non mi parlino di inquinamento perchè negli anni 70 era molto maggiore e poi la maggior parte delle persone fumava pacchetti di sigarette ogni giorno. E non c’erano tutte queste persone allergiche.

  2. le proveranno e inventeranno di tutte per vendere ancora gli inutili e dannosi cenci copri-volto. molti indottrinati che vivono una realtà virtuale continuano a rimpinguare le loro casse ma il loro business ora è in calo perchè sono stati costretti ad abbassare la misura dittatoriale solo perchè erano rimasti gli unici a perseguitare il popolo in tutta europa, e cercheranno sicuramente di reintrodurre l’infame obbligo per fine estate

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