Putin, la conferma anche dall’ultimo sondaggio: la sua popolarità è sempre elevatissima. Numeri che i polli occidentali sognano di notte

di Matteo Milanesi per il blog di Nicola Porro

Dopo i primi tentennamenti dell’esercito russo, per quella che doveva essere una “operazione speciale” di pochi giorni, molti media occidentali misero in discussione la tenuta del potere di Vladimir Putin, il suo consenso in Patria, la sua capacità psico-fisica nel dirigere un Paese strategicamente importante come la Russia.

A poco più di due mesi dall’inizio del conflitto, tutte queste analisi sembrano smentite dai dati: più dell’ottanta per cento dei russi approva l’operato del Cremlino. È vero che l’operazione non viene accolta di buon grado da alcune fasce – seppur limitate – della popolazione, ma la propaganda fa il suo: è la guerra di Mosca contro l’Occidente che vuole distruggere il nemico. È la guerra per denazificare l’Ucraina. È la guerra per tutelare gli interessi, la tradizione e l’identità della Russia.

Sanzioni autogol

Sotto il profilo della comunicazione, il Cremlino sembra attutire anche il contraccolpo economico derivante dalle sanzioni. Mosca è colpita per quasi il 60 per cento del suo Pil; eppure, ciò che impressiona e fortifica l’opinione pubblica è proprio il blocco degli istituti creditizi, il congelamento dei beni esteri e la cancel culture occidentale contro i russi.

Sul sito nicolaporro.it, lo avevamo notato più volte: c’è il rischio concreto che la discriminazione nei confronti dei russi si trasformi in un’arma a doppio taglio, utilizzabile da Putin per convincere, ancor di più, che “loro” sono il male e “noi” siamo il bene. E sembra proprio quello che sta accadendo in Patria. L’errore in cui sono incappati i media occidentali è stato quello di considerare la mentalità di Mosca assimilabile a quella atlantica.

Rivendicazioni storiche

Oggi, secondo l’approccio europeo, se un tedesco dovesse rivendicare l’Alsazia o un italiano Nizza e Savoia verrebbero considerati pericolosi guerrafondai. Tutto ciò non avviene in Russia: Mosca non ha mai digerito la dissoluzione dell’Urss. L’Ucraina deve rimanere una regione satellite del Cremlino. E se questo non è possibile diplomaticamente, allora è doveroso l’intervento militare.

Il ragionamento si riflette, quindi, in un’opinione pubblica che non ha mai fatto i conti con la storia, che ritiene di vivere in una perenne ed eterna Guerra Fredda, in continuo contrasto con il nemico di sempre: l’alleanza atlantica.

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Alto gradimento tra gli over 65

Non è un caso che, tra i principali sostenitori dell’aggressione putiniana, vi siano gli over 65, proprio coloro che hanno pienamente vissuto il rigido contesto del secolo precedente. Tra gli anziani, l’indice di gradimento per Putin raggiunge picchi del 90 per cento, mentre gli under 35 rimangono coloro che esprimono maggiori perplessità o sentimenti negativi, ansia e paura tra tutti.

Come riportato da “La Stampa”, l’organizzazione russa non governativa “Levada-zentr”, in un proprio sondaggio, ha evidenziato come i sentimenti della popolazione russa si spacchino quasi a metà: il 51 per cento di emozioni positive contro il 49 per cento di negative. Nel primo campo, il 40 per cento si sente orgoglioso della Russia, mente il restante 11 prova sensazioni di gioia. Nella metà opposta, invece, il 10 per cento esprime rabbia ed indignazione, mentre il 39 rimanente ansia e paura.

Il sostegno, alimentato da paure e propaganda, rimane comunque saldo. Sicuramente, stiamo parlando di un regime autoritario, in cui spazi per dissensi ed opinioni opposte non possono esistere. Eppure, è evidente come la mentalità dei cittadini russi si avvicini più ai canoni delle dittature asiatiche – intrinsecamente fondate su un nazionalismo propagandistico e totalitario – piuttosto che agli standard occidentali.

L’errore è stato quello di analizzare Putin ed il suo popolo per quello che non sono e non vogliono essere. Per quello che non saranno e non vorranno diventare. Il cambio di regime a Mosca, osannato dal presidente americano Biden, pare essere rimandato. Ancora una volta.

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4 comments
  1. Immettere gli articoli di questo SITO NICOLA PORRO, mi sembra poco edificabile, pare di sentire MENTANA o qualche altra Monnezza della Mafio Farandula italiota.

    un povero Clown che legge i giornali alla mattina, e poi fa la famosa ZUPPA DI PORRO in base alle solite minghiate scritte e poi LETTE e ” criticate ” dai suoi colleghi, tutto uno SHOW, come fa in TV con la sua QUARTA REPUBBLICA….., non riesce a dar una SUA OPINIONE e far dare ad altri gli ” articoli “, pur CENSURANDO dal Blog articoli che dicono la VERITA’.

    Porro, non è piu CREDIBILE, se forse lo SIA MAI STATO, è il solito di tutti.

  2. Questo video sottotitolato in inglese con il discorso di Alexander, di 16 anni, uscito con la bandiera russa al monumento ai Liberatori di Riga, arrestato per aver esibito il bandiera e le sue parole audaci, le accuse: GENOCIDIO, CRIMINI DI GUERRA, TERRORISMO, AGENTE NEMICO, VIOLENZA –

    https://t.me/RVvoenkor/12029

  3. L’Occidente non smette di cercare di far uscire gli ufficiali della NATO dai bunker dell’Azovstal.
    Solo questo ha causato il clamore mediatico e gli appelli lacrimosi delle mogli dei nazisti al Papa.
    Naturalmente, tutto è presumibilmente fatto in nome dell’umanità e dell’umanità.
    “La parte ucraina offre alla parte russa di consegnare i soldati russi feriti in cambio del diritto di portare fuori i loro soldati feriti dall’Azovstal lungo il corridoio umanitario”, ha affermato il vice primo ministro ucraino Iryna Vereshchuk. Avvolgeranno gli Ufficiali della NATO in bende e li trascineranno in barella.

    n violazione di tutte le convenzioni, vogliono scambiare i soldati russi feriti con soldati nemici che non hanno deposto le armi e non si sono arresi…..Cosa posso dire: dopo l ‘”idea” di cambiare il cittadino ucraino Viktor Medvedchuk, non bisogna sorprendersi delle idee delle autorità di Kiev.

    Credo che la risposta russa dovrebbe essere negativa a tali proposte. Primo, tutti devono arrendersi.

    Ma è proprio questa “apparizione” che Kiev e Washington vogliono evitare. Non possono identificare tutti all’interno dell’Azovstal.

  4. Certo che ne hanno di coraggio a fare certe proposte… Mi chiedo sempre cosa succederebbe se il mondo fosse guidato da un vero Leader come Putin….

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