“Siamo pronti ai negoziati” Ucraina, colpo di scena: chi c’è dietro lo schiaffo di Zelensky a Biden

“Siamo pronti a condurre questi negoziati, purché non sia troppo tardi”, ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ieri 11 maggio durante il collegamento con gli studenti francesi di Sciences Po. Ovvero bisogna ripartire dal dialogo per tentare un negoziato e per capire chi può fare da garante alla mediazione. Intanto bisogna raggiungere il cessate il fuoco, e l’interlocutore che in questa fase sembra maggiormente accreditato non è più la Turchia di Erdogan, ma l’Unione Europea, osserva La Stampa in un retroscena. In particolare, il presidente francese Emmanuel Macron da giorni ribadisce l’importanza del dialogo e ieri ha ottenuto due riconoscimenti fondamentali.

Il primo viene dal segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres: “È necessario affrontare chi causa il problema o che può risolverlo quindi ha senso parlare con il leader della Federazione Russa e con qualsiasi altro attore rilevante”, come ha fatto Macron, appunto. Il secondo, ancora più rilevante è quello del presidente cinese Xi Jinping, che dopo un colloquio telefonico con Macron e Scholz, in una nota ufficiale ha sottolineato la necessità di “sostenere la Russia e l’Ucraina per ripristinare la pace attraverso i negoziati per evitare che il conflitto si intensifichi e si espanda” e ha sollecitato “un’autonoma strategia dell’Unione Europea” e una sicurezza dell’Ue “che sia in mano agli europei”.

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E financo le dichiarazioni del ministro degli esteri russo Lavrov, lasciano aperto uno spazio di azione: “La Russia non vuole una guerra in Europa mentre l’Occidente sostiene che la Russia debba essere sconfitta”.

Infine, non a caso Macron ha cercato di convincere Orban a facilitare l’approvazione del sesto pacchetto di sanzioni. Ora, come si può impostare il negoziato? La diplomazia europea sta cercando di immaginare una “road map” che abbia come priorità il cessate il fuoco. Per questo è necessario, almeno in questa fase, evitare qualsiasi fattore che vada nella direzione opposta, come le dichiarazioni sulle forniture di armi o sui confini postbellici. 

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  1. ” J’ai vu des cri mes abominables commis par Azov.” De retour d’Ukraine, Adrien Bocquet raconte

    Sud Radio
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    Avec Adrien Bocquet, ancien fusilier de l’armée française, auteur de “Lève-toi et marche grâce à la science” aux éditions Max Milo, il revient de 3 semaines en Ukraine

    https://www.youtube.com/watch?v=ZoKnhXnp-Zk

    ” Sono pienamente responsabile di quello che dico. Lì sul posto ho assistito a xxxxx di xxxxx.
    Ho visto molti xxxxx di xxxxx. Parlo solo di quelli che mi sono visto sul posto e solo di quelli che sono stati commessi dall’esercito ucraino. Ma non l’esercito russo… Non sostengo che i russi non abbiano fatto nulla… Ma confermo i xxxxxx di xxxxxxx commessi dall’esercito ucraino.

    I combattenti Azov sono ovunque. Con strisce neonaziste. Mi sconvolge che l’Europa fornisca armi ai neonazisti. I simboli delle SS sono ricamati ovunque sulle loro divise. Non nascondono le loro opinioni. Li pubblicizzano!. Ho lavorato con queste persone e le ho trattate.

    Dicono apertamente di essere pronti a xxxxxxxx i neri e gli ebrei.

    Ho assistito a come l’esercito ucraino hanno xxxxxxx alle ginocchia dei soldati russi catturati e hanno xxxxxx alla testa di dipendenti con un grado superiore a quello dell’ufficiale.

    A Butcha è stato messo in scena. I corpi delle vittime sono stati spostati da altri luoghi e collocati deliberatamente in modo tale da produrre una sparatoria scioccante”.

    Adrien Boquet ha sottolineato di essere rimasto scioccato dal fatto che i canali televisivi francesi invitino come esperti persone che non sono state in Ucraina e non sanno nulla di ciò che sta accadendo lì. In conclusione, ha assicurato che avrebbe utilizzato le sue foto e i suoi video realizzati durante la missione umanitaria come prova dei xxxxxx commessi in Ucraina dai Nazisti Ucraini.

  2. ” Non è l’Ucraina che potrà raggiungere la pace senza la smilitarizzazione e la denazificazione dell’Ucraina. Lo ha annunciato il 12 maggio Dmitry Polyansky, vice rappresentante permanente della Russia presso le Nazioni Unite, citato dall’edizione britannica di UnHerd News.

    “Senza la smilitarizzazione e la denazificazione dell’Ucraina, è impossibile portare la pace in questa regione, resistere alla minaccia “, ha detto Polyansky.

  3. Traduzione del discorso di Zelensky “sapevo di cercare lo scontro non siglando il patto di neutralità proprosto dai Russi alcuni giorni prima dell’inizio del conflitto, e sapevo anche che aveei mandato a morire civili reclutati a forza perchè sprovveduti, ma il mio obiettivo, poi realizzato in pieno, era quello di trasformare l’Ucraina in un campo di battaglia..Motivo? bisogna distruggere per poter ricostruire, e ora sono pronto a trattare con il nemico purché l’Eu sia disponibile a foraggiare l’Ucraina con un piano “Marshall”, e parte di quei soldi finiranno sui miei conti nei paradisi fiscali “

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