Nonostante il clima bellicista del nostro paese sembra stia cambiando, magari per via dei numerosi sondaggi che testimoniano il disaccordo dei cittadini italiani verso l’invio di armi e verso un coinvolgimento attivo del nostro paese nel conflitto ucraino, continuano i deplorevoli casi di discriminazione verso artisti colpevoli solo di essere russi.
Si ricorderà la vicenda di Valery Gergiev, a cui era stata richiesta un’improbabile abiura rispetto alla propria amicizia con Putin e che si era poi visto annullare il contratto con la Scala di Milano per una serie di concerti. Oppure il corso di Paolo Nori su Dostoevskij, annullato dall’università Bicocca di Milano.
Arriva ora un nuovo clamoroso caso: il comitato del Premio Strega ha cancellato la partecipazione del poeta russo Evgenij Solonovich. A darne notizia è stata la slavista Olga Strada, che nell’annunciare il fatto non ha potuto nascondere la propria indignazione. A partire dal 1959 Solonovich si è affermato come il maggior traduttore di poesia italiana in Russia: Da Dante a Petrarca, da Ariosto fino a Mario Luzi e Eugenio Montale, passando anche per la traduzione dei sonetti romaneschi del Belli. Stefano Petrocchi, direttore della fondazione che organizza il Premio Strega, ha lasciato intendere che la decisione sarebbe piovuta direttamente dalle stanze della Farnesina: “quanto accaduto prescinde dall’organizzazione del Premio” ha precisato Petrocchi, aggiungendo che è il Ministero degli esteri a coordinare “la partecipazione degli istituti di Cultura” ai premi letterari.
Solonovich, che è un uomo di 88 anni, sarebbe rimasto sbalordito e addolorato dalla decisione: è quanto ci è stato riferito dall’Istituto di Cultura Russa in Italia. Il suo ruolo di traduttore e dunque di ponte tra le culture, era infatti germogliato e poi maturato proprio durante gli anni tesi della guerra fredda, non impedendogli peraltro di ricevere anche dei prestigiosi riconoscimenti per il suo lavoro.
Il giornalista Alberto Negri ha commentato la notizia con queste parole: “a noi la guerra fa malissimo: produce ignoranti e miserabili conformisti”, chissà se al Ministro degli Esteri Di Maio fischieranno le orecchie a seguito di queste parole.