Cartabianca cancellata dai palinsesti della prossima stagione: la scure della censura gestita dal PD. Non guardano in faccia neppure la figlia di Berlinguer

Da repubblica.it

“Nulla da dire su Bianca Berlinguer: è la formula del talk show politico che ha fatto il suo tempo”. Da Viale Mazzini non arriva alcuna conferma delle indiscrezioni che vorrebbero Cartabianca condotto dall’ex direttrice del Tg3 fuori dai palinsesti della prossima stagione. La riflessione in corso  – confermano – è lungo la linea indicata da Carlo Fuortes nell’audizione di mercoledì davanti alla commissione di vigilanza.

“Il format televisivo dei talk in un’azienda che fa servizio pubblico credo non sia ideale per un approfondimento giornalistico. Credo siano più adatti all’intrattenimento su temi più leggeri”, ha detto l’amministratore delegato della Rai sottolineando che alle parole seguiranno segnali chiari di discontinuità.

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 A fare accendere i fari sul destino di Cartabianca erano state nelle scorse settimane le polemiche sulla presenza costante in trasmissione di ospiti più o meno critici sulla politica di sostegno al governo ucraino. Messa sotto tiro da diversi esponenti del Pd ,Bianca Berlinguer ha visto tagliare il compenso per le apparizioni del professor Alessandro Orsini autore di affermazioni shock, anche nella sua trasmissione, come quella “umanitaria” sulla sorte dei bambini: “Preferisco che vivano in una dittatura e non muoiano sotto le bombe in nome della democrazia”. Orsini ha continuato a partecipare al programma rinunciando al compenso, in un crescendo di botta e risposta anche sui social e in altre trasmissioni.

Si sa per certo che Fuortes e il direttore degli approfondimenti Mario Orfeo hanno avviato una riflessione con Berlinguer su una sua diversa collocazione che però sarebbe stata accolta con freddezza dalla conduttrice. A suo tempo, la fine della sua esperienza alla guida del Tg3 fu oggetto di un duro braccio di ferro, e si concluse con la decisione di affidare a lei lo spazio di prima serata su Rai3 che era stato prima di Giovanni Floris e poi di Massimo Giannini. Memorabile il suo scontro con il direttore di Rete Franco Di Mare sulla partecipazione fissa al programma dello scrittore montanaro Mauro Corona.  Il momento delle decisioni si avvicina in coincidenza con la pausa estiva. “Bianchina” (come la chiama affettuosamente Corona) avrà anche stavolta, se lo vorrà, il tempo per affilare le armi.

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