Torna a far discutere, Toni Capuozzo. Il giornalista infatti era ospite a Quarta Repubblica, il programma di Nicola Porro in onda su Rete 4, la puntata è quella di martedì 2 maggio. E nel corso della trasmissione, ovviamente, si è parlato della discussa intervista a Sergej Lavrov in onda la sera precedente a Zona Bianca, di Giuseppe Brindisi.
E nel corso dei suoi ragionamenti, Capuozzo ĆØ tornato sulĀ caso-Bucha, di fatto spiegando che quanto sostenuto dal ministro degli Esteri russo la sera precedente potesse anche essere credibile. Secondo il giornalista, infatti, ĆØ lecito il sospetto che i corpi di Bucha siano “il frutto maledetto” di un’operazione speciale delle forze ucraine. Sia chiaro: le uccisioni sarebbero state effettuate dai russi, i corpi al contrario secondo Capuozzo potrebbero essere stati sistemati ad hoc, spiega.
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“Il calendario parla chiaro – premette Capuozzo -. Il 30 i russi si ritirano e abbandonano Bucha. Il primo arriva una squadra speciale della polizia chiamato Safari per bonificare gli ordigni inesplosi, dare la caccia ai sabotatori e punire i collaborazionisti. Il 2 cominciano ad esserci le prime immagini dei morti per strada”, rimarca.
Di diverso avviso Paolo Mieli, altrettanto ospite aĀ Quarta Repubblica: “Il fatto che Lavrov abbia deciso di tornare su quel discorso, che ormai appartiene ad una fase precedente, costituisce la prova del fatto che voleva dare un attestato di fedeltĆ a Putin”, ha affermato la firma delĀ Corsera. E ancora: “Non dimentichiamoci che quei militari che hanno fatto Bucha, Putin li ha chiamati, premiati e decorati. Per la Russia quelli sono eroi”, ha concluso Paolo Mieli.