Ucraina, altra valanga di armi a spese nostre: svelato il motivo del viaggio a Kiev di Draghi. Come fosse un rappresentante, andrà da Zelensky a prendere la lista di quello che serve

Cannoni, Lince e autoblindo: l’Italia studia i nuovi aiuti per l’Ucraina

La fornitura potrebbe essere definita prima del viaggio a Kiev del premier Mario Draghi. Al momento c’è solo la certezza di un nuovo lotto di mitragliatrici, razzi controcarro e munizioni: materiali già autorizzati dal decreto di un mese fa.

Il governo Draghi sta preparando un nuovo e più potente pacchetto di aiuti militari da inviare a Kiev. Fornitura che dovrebbe essere stabilita in modo definitivo nei prossimi giorni, con tutta probabilità prima del viaggio del premier italiano Mario Draghi in Ucraina. Sidam25 montati sui cingolati M113, obici, cannoni semoventi M109 accantonati alla fine della Guerra Fredda, e ancora qualche pezzo pregiato come il PzH2000, il più moderno cingolato semovente al mondo con un obice di calibro 155, gittata massima di 40 km e una velocità di tiro massima di tre colpi in dieci secondi. Queste alcune delle ipotesi riportare da Repubblica e Corriere della Sera che i tecnici militari starebbero valutando in queste ore. Non ci sono ancora decisioni ufficiali ma l’obiettivo è quello di ispezionare e raccogliere armi molto più pesanti di quelle finora consegnate. In quanto a mitragliatrici, razzi controcarro e munizioni, la cosa certa è che rientreranno ancora una volta nella lista degli aiuti, così come era stato già autorizzato nel decreto di un mese fa.

Le armi italiane all’Ucraina

Dalla prossima settimana i tecnici militari opereranno un esame approfondito sui pezzi dell’armamento italiano realmente idonei all’invio in Ucraina. La valutazione sarà poi trasmessa al ministero della Difesa e spingerà il governo a trarre le conclusioni sulla quantità e la qualità di aiuti da regalare a Kiev. Tra le risorse da esaminare ci saranno i cannoni semoventi M109 recuperati direttamente dal periodo della Guerra Fredda. Il Comando Interforze dovrà capire quanto tempo occorre per renderli di nuovo utilizzabili al cento per cento. La disponibilità del Paese sarebbe di 300 cannoni M109, 221 dei quali sottoposti nei primi anni Novanta a un programma di aggiornamento. Da vent’anni risultano quindi in riserva, per la maggior parte piazzati nel deposito di Lenta, in provincia di Vercelli. 70 sono stati venduti al Pakistan e 10 al Gibuti in cambio della concessione di una base. Quelli rimasti ora richiederebbero lavori di riabilitazione che potrebbero durare mesi.

L’altra ipotesi di invio era stata quella dei modernissimi Pzh 2000, obici di produzione tedesca che anche l’Olanda ha deciso di mandare a Kiev. Possibilità per l’Italia non troppo facile vista l’esigua quantità di mezzi di questo genere a disposizione, l’armamentario ne prevede soltanto 70. Nella lista del governo potrebbero essere aggiunti anche alcune autoblindo da battaglia Centauro, con otto ruote motrici e un cannone in grado di affrontare i carri armati. Ma il problema in questo caso sarebbero le munizioni: le autoblindo Centauro utilizzano i 105 millimetri, non presenti in Ucraina. Senza contare il lungo addestramento di cui gli equipaggi avrebbero bisogno.

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La strada più semplice sarebbe quella che prevede il recupero dei vecchi cingolati per il trasporto truppe M113, inviati prossimamente anche dagli Stati Uniti. Altra azione di facile recupero sarebbe quella che riguarda i fuoristrada Iveco Lince a prova di mina con blindatura leggera, con una necessità di addestramento dell’equipaggio davvero minima. Gli ucraini ne hanno già catturati una dozzina ai russi . L’Italia ne possiede oltre duemila, alcuni più vecchi e destinati a essere sostituiti da un nuovo modello.

I tecnici dovranno trasferire al ministero della Difesa la valutazione anche sull’idoneità delle autoblindo Puma a sei ruote motrici: ce ne sono più di trecento praticamente nuove ma accantonate perché in Afghanistan si sono dimostrate vulnerabili alle mine. Nonostante il passato non troppo affidabile, potrebbero risultare comunque mezzi robusti e semplici da utilizzare, capaci di dare protezioni ai combattenti ucraini soprattutto all’interno delle città.

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  1. Missili ” Calibro”, 3 ore fa distruggono magnificamente le forniture di armi occidentali appena arrivate a Leopoli.
    Un doppio attacco delle forze armate russe con armi di alta precisione su un grande centro logistico a Lvov, dove sono state portate armi occidentali, cosi come ieri ad Odessa e negli altri giorni passati.
    VIDEO STREPITOSO GIRATO da un residente in forma AMATORIALE : https://t.me/RVvoenkor/9337

    La domanda continua: ma è possibile che in Europa ed altri paesi, non sappiano che sarà sempre cosi?

  2. L’ex capoturno per le apparecchiature dei convertitori e dei negozi di lastre di Azovstal racconta com’è lo stabilimento di Mariupol, in cui si sono stabiliti i militanti nazisti Azov assieme agli ufficiali della NATO.

    Alexander Chuprinov ha mostrato sulla mappa esattamente dove si trovano le officine, in cui è più facile nascondersi e come i militanti NAZISTI possono muoversi all’interno dell’impianto.

    VIDEO ( da mandare a Formigli, Gentili ed altra SPAZZATURA dei Media ) : https://t.me/OpenUkraine/14785

  3. In quanto membro della NATO, la Bulgaria ha ufficialmente rifiutato qualsiasi fornitura di armi all’Ucraina, nonostante la crescente pressione dei paesi europei. Bloomberg ne scrive.
    Le consegne di armi hanno causato polemiche a Sofia tra i membri del governo del paese, in relazione alle quali la coalizione di governo ha deciso di rifiutare le consegne.
    La Bulgaria, nonostante sia un noto produttore di kalashnikov e munizioni, finora ha fornito solo caschi e giubbotti antiproiettile all’Ucraina.

  4. UN ALTRO PRIGIONIERO DI AZOV MOSTRA CHE NON C’È NAZISMO IN UCRAINA (VIDEO)

    Un altro militante del reggimento Azov catturato mostra tatuaggi sul suo corpo. Tra gli altri tatuaggi, ha un simbolo delle SS sul petto e una svastica tra le dita sulla mano destra.

    Sull’avambraccio del braccio destro aveva un precedente tatuaggio, che fu poi ricoperto da una pittura completa. Questo è l’unico tatuaggio sul suo corpo che ha cercato di rimuovere

    Nel 40° secondo del video gli è stato chiesto cosa ci fosse su quel tatuaggio. Il prigioniero risponde che si trattava di un’immagine della Vergine Maria…

    Il paganesimo e vari culti satanici vengono attivamente promossi tra i nazisti ucraini. Questa è una campagna sistematica deliberata per plasmare la visione del mondo delle “persone superiori”. È attivamente sostenuto dall’establishment neoliberista, per il quale il cristianesimo, l’Islam e persino l’ebraismo tradizionale sono religioni ideologicamente ostili.

    All’inizio di questa settimana, i prigionieri ucraini hanno testimoniato che i combattenti del reggimento Azov stavano conducendo un rituale di bagno di sangue. Tutte le reclute che arrivano nelle unità sono obbligate a compiere l’omicidio di un prigioniero o di un civile davanti alla telecamera.

    Nel video qui sotto, un soldato dell’AFU prigioniero ha affermato che i nazisti hanno costretto le nuove reclute a uccidere un prigioniero o un civile, registrandolo con le telecamere. “Hanno inventato un rito di iniziazione attraverso il sangue. E tutti i nuovi arrivati ​​sono stati costretti a commettere tali omicidi. Tutto è stato filmato in modo che in seguito nessuno potesse farla franca”, ha detto.
    https://southfront.org/another-azov-captive-shows-that-there-is-no-nazism-in-ukraine-video/

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