“In una nazione seria Di Maio al ministero al massimo farebbe le pulizie” La sacrosanta accusa al Bibitaro di Giorgio Bianchì dopo le sue ultime, ennesime sparate senza senso

Di Giorgio Bianchi da Telegram

“Quando io critico il mio ministro degli esteri, io lo critico da italiano. E non è per gettare fango sul mio paese, no, è per riscattare il mio paese all’estero, perché il mio ministro degli esteri mi ha coperto di vergogna. Perché tu non puoi in nessun caso dire che il capo di stato di quello che forse è il più importante paese per l’economia italiana, perché è il paese che mette la benzina, mette il gas, mette l’energia nel nostro tessuto produttivo, non ti puoi permettere di dire che è un sub animale, non ti puoi permettere – miserabile che non sei altro – di parlare come un ubriaco al bar, perché non te lo puoi permettere. Non sono io che ho gettato discredito sul mio paese. E’ stato lui a gettare discredito sul mio paese. E io sono andato in una trasmissione a giustificarmi, da italiano, dicendo che quel povero imbecille non è adeguato al ruolo che riveste”.

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“Non è che noi italiani siamo nemici dei russi, è Di Maio che è un povero imbecille, che è inadeguato, che al massimo dovrebbe passare lo straccio, ok, nel ministero degli esteri. Perché l’unica cosa che può fare Di Maio è passare lo straccio per terra nel ministero degli esteri, di sicuro non può fare il capo della diplomazia italiana, e questo io lo dirò fino alla morte. E quando vado all’estero io lo dico, perché io devo riabilitare in quel momento l’immagine del mio paese che quell’imbecille ha infangato, ok, questo è il concetto, e l’avrei detto in trasmissione se mi avessero invitato con questa nettezza e con questa forza. Perché io sono indignato dal comportamento di quell’imbecille, ok? Perché lui ha capito come fare la bella vita, ha capito come trovarsi l’ascensore sociale, e lo sta facendo alle spalle degli italiani, e anche le mie e del futuro di mio figlio, ok? E quindi io sono un pochino arrabbiato con lui, ok? E se uno mi dà l’opportunità di parlare, io lo dico, cosa che dovrebbero fare tutti, anche il signorino Floris, con il sorrisino da persona poco intelligente. Perché è il solito discorso del dito e della luna, no? Cioè loro stanno attaccando il dito, stanno guardando il dito e non stanno guardando la luna. La luna è che il ministro degli esteri è inadeguato, che andava sfiduciato in quell’occasione, ok? Il dito è chi lo fa notare. Chiaramente il problema sono io che lo faccio notare, non lui che è inadeguato, miserabile che non sei altro, traditore dei tuoi elettori e del tuo paese, tra l’altro.”

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