La Lega del Lazio fa i conti con la diaspora verso Fratelli d’Italia. L’ultimo addio è pesante: Laura Corrotti, consigliere regionale con un buon numero di amministratori nei Comuni della provincia che l’hanno già seguita abbandonando il Carroccio o che lo faranno nei prossimi giorni.
A Montecompatri, ad esempio, la Lega non esiste praticamente più: con l’ex sindaco Fabio D’Acuti hanno lasciato anche Agnese Mastrofrancesco, Adriano Di Franco e Dario Mazzarini. «Montecompatri Caput Mundi», ironizza nella chat Segreteria Lega Lazio l’eurodeputato Antonio Maria Rinaldi. In chat tiene banco l’addio della Corrotti, tra goliardia e grandeur leghista.
Scavalca la censura di regime dei social. Seguici via Telegram, basta un clic qui 👇
https://t.me/capranews
Il segretario regionale Claudio Durigon ostenta cavalleria (con refuso): «In bocca alla Corrotti per la sua libera scelta…», scrive l’ex sottosegretario prima di rimuoverla dalla chat. A farsi interprete dell’orgoglio leghista ci pensa Simonetta Matone, capogruppo in Assemblea Capitolina malamente sconfitta alle suppletive nel collegio Roma I e in predicato di ricandidarsi alla Camera alle prossime Politiche. «Meno siamo e meglio stiamo», sentenzia. Una linea politica che non convince la deputata Barbara Saltamartini, da giorni molti citrica sulla gestione del partito a Roma e nel Lazio. «Mi sembra un po’ riduttiva come analisi politica», scrive. E prima che il clima si surriscaldi troppo interviene ancora Durigon a zittire tutti annunciando una riunione del direttivo per oggi.
Ma, dopo gli addii di Roberto Santoro candidato presidente in IV Municipio – e Fabrizio Bevilacqua consigliere ed esponente di lungo corso del centrodestra in III Municipio – che hanno fatto da apripista all’adesione della Corrotti in FdI, i malumori dei leghisti de’ noantri aumentano di giorni in giorno, insoddisfatti dal calo dei consensi, dall’incertezza sul futuro (pochi verranno rieletti in Parlamento o in Regione) e dalla gestione del partito a livello locale. «Ma secondo te a Roma stiamo ancora al 5%? E nel Lazio ci arriviamo all’8%? Io non sono sicuro… se poi ci gestiscono questi…», si sfoga un leghista. È quello che pensava Laura Corrotti ed è quello che in tanti pensano e non dicono.
Anche il resto d’Italia punirà Salvini traditore.
normale che la gente scappi da un cretino patentato,restera’ solo con qualche pirla, come calenda, remzi e compagnia bella. Hai tirato la coda….. si e’ rotta…..IMBECILLE