“Stava leggendo una velina costruita ad hoc” Contri e Meluzzi scatenati: così smascherano Draghi

tratto da Radio Radio

Un Draghi in versione Zelensky e un Zelensky in versione Draghi. L’attesissimo discorso del presidente ucraino a Camere riunificate ha sorpreso ieri per i toni più moderati del solito utilizzati dall’ex comico. Nei videocollegamenti precedenti, tra Regno Unito, Canada, Stati Uniti, Germania e Israele ci era andato giù pesante, presentando richieste ai limiti del possibile e non risparmiando toni drammatici. Al Parlamento italiano non sono mancati di certo gli effetti emozionali, come sul tragico numero dei bambini uccisi, ma senza spingersi in affermazioni vertiginose.

Quello che ha stupito davvero è accaduto dopo l’intervento di Zelensky, quando a prendere parola è stato il Premier Draghi. “L’Italia vuole l’Ucraina nell’Ue”, ha dichiarato in maniera spinta l’ex banchiere centrale che ha anche parlato di “resistenza eroica”. In generale un discorso che ha esposto il nostro Paese dinanzi a un conflitto che forse solo a parole nessuno vuole.

Il commento di Alessandro Meluzzi Alberto Contri in diretta ai microfoni di Fabio Duranti a Un Giorno Speciale, con Francesco Vergovich.

“Questo bancario stava leggendo chiaramente una velina costruita ad hoc, perfetta, che non avrebbe potuto essere letta in Germania dal cancelliere tedesco – perché ci sono diversi livelli di dipendenza dall’energia – e non avrebbe potuto essere letta dall’altro suo socio Macron. Non fosse altro perché sotto elezioni. Quindi questa parte decisa dallo stesso salotto e dalla stessa lobby ha dovuto essere letta da lui. Non essendoci le elezioni, che non si sa neanche quando ci saranno e se ci saranno, essendoci un Parlamento di dementi, essendoci un Governo non votato da nessuno, in Italia possono permettersi di assumere un ruolo in commedia. All’Italia purtroppo viene attribuito in questo momento un ruolo molto pericoloso”.

Contri: “Quello che colpisce di Draghi è questo mescolare briciole di verità”

“Quello che colpisce di Draghi è questo mescolare briciole di verità, non c’è dubbio che la causa finale è stata l’aggressione di Putin, ma quando parla di espansionismo della Russia… sono otto anni che la Nato sta cercando di espandersi mettendo venti laboratori di armi batteriologiche ai confini con la Russia. Io fossi stato al posto di Draghi avrei detto a Zelensky: noi ti aiutiamo, accogliamo giustamente la popolazione, però tu com’è che hai messo fuorilegge tutti i partiti di opposizione? Dove sarebbe la democrazia? Ma sappiamo che ormai Draghi legge una parte e fa quello che gli è stato chiesto di fare”.

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  1. L’economista francese Fitoussi avverte: “Stanno tornando i gillet gialli, è la fine della pace sociale” La conseguenza per il professore sarà la protesta popolare, in merito ricorda quanto accaduto in Francia con i gillet gialli. Ciò che farà scoppiare la “bolla della pace sociale” saranno l’aumento dei prezzi di petrolio, gas e grano ma soprattutto la speculazione che ci sarà sopra. “In parte questi disagi sono figli della considerazione di un grave effetto ottico che nasconde ai nostri occhi una povertà sempre più larga e profonda delle società occidentali. <> Viva l’Italia morta.
    https://www.rassegneitalia.info/leconomista-francese-fitoussi-avverte-stanno-tornando-i-gillet-gialli-e-la-fine-della-pace-sociale/

  2. Un articolo eccellente, da tradurre in italiano e poi pubblicarlo:

    “La Repubblica di Donetsk è stata creata come parte della Russia”
    https://vz.ru/politics/2022/3/23/1149264.html

    Inizia cosi:

    ” “L’apparizione della Repubblica di Donetsk-Kryvyi Rih è stata una risposta al progetto separatista dell’Ucraina, che si dirigeva verso l’isolamento e allo stesso tempo ha cercato di portare via quelle terre che non erano mai state parte della storica Piccola Russia”, storico e politologo Vladimir Kornilov ha detto al quotidiano VZGLYAD. Cento anni fa, Donbass e Kharkiv dichiararono per la prima volta l’autodeterminazione. Perché la repubblica è riuscita a essere “schiacciata” in Ucraina?

    Esattamente 104 anni fa, negli ultimi giorni di marzo 1918, il feldmaresciallo Herman Eichhorn, comandante delle truppe tedesche che avanzavano in Ucraina su invito della Rada centrale di Kiev, ricevette un ultimatum dal Donbass. Il capo del Consiglio dei commissari del popolo della Repubblica di Donetsk-Krivoy Rog, il compagno Artem, ha avvertito: il DKR non ha nulla a che fare con l’Ucraina e l’attraversamento del confine della repubblica nella provincia di Kharkov sarà considerato una dichiarazione di guerra. La firma è stata “fissata” da 15mila baionette dell’Armata Rossa di Donetsk, l’unica forza pro-bolscevica rimasta pronta per il combattimento nella Russia meridionale. Gli invasori tedesco-austriaci, e poi le Guardie Bianche e gli “indipendenti” ucraini furono fermati dai minatori di Krivoy Rog e Yuzovka (ora Donetsk) e dagli operai di Kharkov e Ekaterinoslav (Dnepropetrovsk). (……………………..)

    e finisce cosi:

    “………(…….) Pertanto, le “bombe a orologeria” nelle relazioni interetniche non sono mai state disinnescate.

    VK: Quando stavo scrivendo un libro sulla Repubblica di Donetsk all’inizio degli anni 2010, ho notato un dettaglio caratteristico. Tutte quelle controversie combattute quasi cento anni fa – sulla lingua, sull’opportunità o meno di vietare o consentire la lingua russa nell’istruzione e nella stampa, sui rapporti con la Russia – hanno continuato a riprodursi nei tempi moderni. Basta chiudere i nomi e le date, e le discussioni del 1918-1919 ricordavano molto ciò di cui avevano scritto di recente i media ucraini.

    Pertanto, non c’è dubbio che tutto questo conflitto, che nel 2014 si è poi trasformato in una sanguinosa strage, è stato infatti rinnovato con gli stessi slogan, con le stesse controversie irrisolte, con gli stessi temi. È solo che i bolscevichi nel 1919 rimandarono questo conflitto senza risolverlo. Anche se potevano decidere.”

  3. ITALIA INVIA ARMI AI LORO AMICI NAZISTI:

    L’esercito della DPR libera Mariupol e svela i fatti del neonazismo delle Forze armate ucraine.

    La Milizia popolare della DPR riferisce di nuove conferme di adesione all’ideologia nazista tra i cosiddetti difensori dell’Ucraina. I combattenti delle forze armate della Repubblica hanno mostrato i materiali rinvenuti sulle postazioni dei militanti Azov.

    Ricordiamo che furono i nazisti di “Azov” a inscenare un inferno a Mariupol, prendendo in ostaggio gli abitanti della città e usandoli come “scudo umano”.

    Источник: https://rusvesna.su/news/1648120490

  4. La UCRAINA difende le vostre banche i vostri satanisti i vostri padroni coglione di un DRAGHI se domani mi diagnosticano un cancro la ultima cosa che faccio è armarmi e venire il parlamento a uccidervi tutti bastardi

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