Zelensky e il villone da oligarca: cosa non torna nella sua ascesa al potere. Quegli strani indizi che nessuno racconta

“Putin vive in un palazzo da 17.000 metri quadri non deve fare la morale agli oligarchi”, “Zelensky anche. La verità è che l’Occidente è ricattabile”. Il botta e risposta tra Massimo Giletti e Sandra Amurri e è andato in scena a Non è l’Arena, domenica 20 marzo. Giletti ha condotto la puntata dall’Ucraina, dove imperversa il guerra scatenata dalla Russia, e ha testimoniato che la televisione russa nasconde le vere condizioni del popolo costretto ad accaparrarsi i beni di prima necessità che iniziano a scarseggiare.

Il giornalista ha osservato: “In Russia hanno difficoltà a reperire perfino lo zucchero. Putin vive in un palazzo di 17mila metri quadri, non credo abbia questo tipo di problemi, quindi non può permettersi di criticare gli oligarchi visto che si comporta come loro”. Ma dallo studio la giornalista  Sandra Amurri ha replicato che sono un insieme di contraddizioni che riguardano anche il presidente ucraino: “Non mi pare che Zelensky vivesse in povertà con ville a non finire e pure in Ucraina non mi pare che le persone non facessero la fame. Non stiamo parlando di Mujica, presidente povero di un Paese povero (l’Uruguay, nda), stiamo parlando di persone che vivono nel lusso sfrenato”.

Poi Amurri ha spostato il focus su un aspetto rimasto finora sottotraccia: la ricattabilità di gran parte dell’Occidente. “Quello che mi chiedo: Putin era Putin prima del 24 febbraio, lo conoscevamo tutti e tanti hanno fatto affari con lui e si sono arricchiti – ha detto Amurri – .Questa guerra si ferma solo con la diplomazia perché è tutto un gioco di ritorsioni e non siamo credibili, né noi né gli altri. La verità è che non ci sono interlocutori che non sono ricattabili, la verità ha più facce per questo è difficile”.

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  1. l Cremlino ha rilasciato una serie di dichiarazioni sull’andamento dei negoziati tra Russia e Ucraina, che continuano sullo sfondo di un’operazione speciale portata avanti dalla parte russa.

    Il segretario stampa del presidente Vladimir Putin Dmitry Peskov ha affermato che al momento il grado di avanzamento di questi negoziati non è così auspicabile e non come richiesto dalla dinamica dello sviluppo della situazione per la parte ucraina.

    La Russia dimostra una volontà molto maggiore di lavorare in modo rapido e significativo rispetto ai negoziatori ucraini, ha osservato il Cremlino.

    Rispondendo a una domanda sulla possibilità di un incontro personale tra Vladimir Putin e Vladimir Zelensky, Peskov ha chiarito che per questo Mosca e Kiev devono prima concordare i risultati dei negoziati. Intanto i presidenti «non hanno niente da sistemare, non ci sono accordi».

    Non ci sarà un cessate il fuoco durante i colloqui tra Russia e Ucraina.

    Il Cremlino lo ha spiegato dicendo che “qualsiasi interruzione dell’operazione viene utilizzata dalle unità nazionaliste per riorganizzarsi al fine di continuare gli attacchi all’esercito russo”.

    Источник: https://rusvesna.su/news/1647854187

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