Vietato esprimere le proprie opinioni: Silvana de Mari perseguitata dalla giustizia. È arrivata una condanna dalla Corte d’appello

È stata confermata dalla Corte d’Appello di Torino la condanna al pagamento di mille euro di multa per Silvana De Mari, 66 anni, medico e blogger torinese conosciuta per le sue posizioni anti-gay e ultimamente schieratasi con i No Vax al punto da farsi sospendere dall’Ordine dei medici per il suo rifiuto di vaccinarsi. La donna era imputata di diffamazione ai danni di un circolo Lgtb intitolato a Mario Mieli, che si è costituito parte civile con l’avvocato Michele Poté.

Silvana De Mari 

L’accusa era di avere associato al circolo, in alcune dichiarazioni, termini come “pedofilia, necrofilia e coprofagia”. Gli avvocati difensori, Gianluca Visca e Giovanni Formicola, avevano replicato che non si trattava di critiche rivolte agli attivisti. La sentenza del primo grado è del 2019: una sentenza storica, visto che non era mai successo che un’associazione lgbt venisse individuata come persona offesa dal reato di diffamazione. Il giudice aveva anche riconosciuto alle parti offese anche una provvisionale immediatamente esecutiva di 5000 euro: 2500 per il coordinamento Torino Pride, e altrettanti per la rete Lenford-Avvocatura peri diritti Lgbt+.

“Spiace che non sia stato colto il senso vero delle parole della dottoressa De Mari. Leggeremo le motivazioni della sentenza e sicuramente ricorreremo per Cassazione”. E’ quanto dichiara ora l’avvocato Gianluca Visca, che ha difeso Silvana De Mari insieme al collega Giovanni Formicola. “Le parole della dottoressa – dice il legale – non hanno mai inteso offendere né l’associazione né i suoi componenti. Erano solo una lamentela, in quanto, in un periodo di austerità nel quale si tagliavano le spese per scuole e ospedali, lo Stato contribuiva a finanziare un circolo intitolato a una figura che nella propria sfera intellettuale inneggiava a una serie di pratiche quali la coprofagia e la pedofilia. Nessun accanimento”.

“Sono molto contenta di essere stata assolta per aver detto quello che penso – aveva commentato la dottoressa De Mari dopo quellaprima condanna – Era un mio diritto parlare in quella maniera e continuerò a farlo, perché è il mio dovere di medico”. In quanto alla condanna, invece, per la dottoressa si era trattato “di una frase pronunciata contro il movimento lgbt, che è un’associazione politica e culturale, non vedo perché non si possa esprimere un’opinione, ma su questo faremo appello”. Anche in secondo grado, tuttavia, è stata riconosciuta la sua colpevolezza.

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4 comments
  1. Cerco: “Mario Mieli” col più CONFORME dei siti servi del regime “Wikipedia” e leggo… ah ah ah
    “esperienze redentive” (!!!) ah ah ah

  2. Perchè? dove sta scritto che bisogna essere per forza PRO GAY? oppure per forza a favore dei vaccini? dove sta scritto? cialtroni babbei guitti da circo! a me i gay fanno schifo e quindi? non posso dirlo? a me i vaccini fanno schifo quindi? dovrei inocularmi un veleno per piacere alle case farmaceutiche? andateve a fanculo servi di merd@

  3. E se fosse mia opinione che siate dei cretini bigotti, sarebbe mio diritto esprimerla magari pure a mezzo stampa? Dopo una condanna confermata in appello, sarebbe il caso che foste più rispettosi del prossimo, la cui condizione di vittima di un reato è accertata. Ma penso che odio e ipocrisia vi impediscano di capire e ancora di più di mettervi al posto degli altri.

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