Dai tailleur alla mimetica. E forse, presto, alla guida dell’Ucraina. La guerra ha lanciato in orbita Iryna Vereschuk, 42 anni, vicepremier e ombra del presidente Volodymyr Zelensky e secondo fonti molto accreditate a Kiev possibile, nuova guida del Paese nella transizione dopo l’invasione russa. Sono ore drammatiche per il Paese, Zelensky è il simbolo internazionale della resistenza, i suoi video-messaggi alla Camera dei Comuni di Londra come in piazza a Firenze catalizzano le attenzioni del mondo. Ma l’unico membro del governo a esporsi pubblicamente, sia pure mantenendo nel più stretto riserbo il luogo in cui sta operando e vivendo, è proprio la Vereschuk, vice del presidente.
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“Due sono gli indizi – scrive il Corriere della Sera – che potrebbero fare di Vereschuk una figura chiave in un possibile processo di transizione, se il governo dovesse spostarsi a Ovest”. Ad esempio, una sua dichiarazione pubblica del 2013: “Putin? Se avessimo un politico del genere lo voterei. Fa del bene alla Russia. Agisce nell’interesse del suo Paese. Che ogni presidente difenda il suo Paese in questo modo. È naturale!”. Poi arrivò la rivolta anti-russa di piazza Maidan, la guerra nel Donbass. Insomma, un altro mondo. Nel 2019 attaccò la Nato: “Stiamo bussando ad una porta chiusa e perdendo la nostra reputazione. Non possiamo andare dove non ci vogliono”. Parole che ora potrebbero rappresentare un passe-partout per garantire all’Europa e allo stesso Putin una Ucraina forse meno libera, ma sicuramente “neutrale”. E neutralizzata.