“Non mi sono informato al ministero della Verità” Le durissima accusa dell’editorialista del Manifesto censurato per uno scoop che smaschera gli Usa

tratto da Byoblu

Il giornalista Manlio Dinucci ha interrotto dopo 20 anni la sua collaborazione con il quotidiano Il Manifesto, dove da oltre dieci teneva la rubrica “L’arte della guerra”. 
“L’8 marzo, dopo averla per breve tempo pubblicata online, la redazione del Manifesto ha fatto sparire nottetempo la mia rubrica anche dall’edizione cartacea, poiché mi ero rifiutato di uniformarmi alla direttiva del Ministero della Verità e avevo chiesto di aprire un dibattito sulla crisi ucraina. Termina così la mia lunga collaborazione con questo giornale, su cui per oltre dieci anni ho pubblicato la rubrica” ha dichiarato il noto giornalista.

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Dinucci aveva scritto un pezzo dal titolo: “Ucraina era tutto scritto nel piano della Rand Corp“. In quell’articolo veniva illustrato il piano strategico degli Stati Uniti contro la Russia, elaborato tre anni fa dalla Rand Corporation, una società finanziata dal Pentagono.
“Nella società ci sono idee diverse, ci sono scontri, bisogna poi vedere quali sono le divergenze che possiamo portare in modo amichevole su un tavolo e risolvere e quelle che non possiamo accettare” dice Dinucci, “io sostenevo che la Russia abbia reagito ad una politica aggressiva innescando un processo pericoloso,  e ho proposto di aprire un confronto di idee sul Manifesto”.  

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Una volta consegnato il pezzo alla redazione, Dinucci aveva subito pressioni per modificarne i contenuti per supposte ragioni di opportunità. Il giornalista si era rifiutato, “non mi sono uniformato alla comunicazione del Ministero della Verità” ha scritto nella sua newsletter.
In un primo tempo il pezzo è andato lo stesso in stampa, salvo poi essere rimosso sia dall’edizione online che da quella cartacea senza avvisare il giornalista.
A quel punto Dinucci ha preso la decisione di terminare la lunga collaborazione con il quotidiano.

Il clima di avversione e fobia che si respira dallo scoppio del conflitto in Ucraina, non risparmia ormai niente e nessuno. Vengono sacrificate competenze di alto livello se di nazionalità russa, banditi prodotti se russofoni, cancellata l’arte e la cultura russa e sacrificate collaborazioni e amicizie di lunga data. 
Dividere i popoli e il pensiero in fazioni e categorie è “un’operazione pericolosissima” e anche Sun Tzu, autore del testo millenario “Arte della guerra” ci insegna come lavori il conformismo, “quando hai conquistato le menti dell’avversario puoi anche fare a meno di combattere”  conclude Dinucci. 

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  1. Quanti sono coloro i quali per non sottomettere i propri valori rifutano di piegarsi al dictat del Nuovo Ministero Della Luminosa Verità?? Dall’economia, alla pandemia ,alla crisi energetica ,alla guerra ,all’immigrazione alla rivoluzione green e digitale… quanti i problemi che la propaganda di stato voleva narrarci a tema unico hanno fatto affiorare menti libere che nemmeno sospettavamo oramai ci fossero più?? Nella desolazione generale queste poche scintille di ragione nel buio della menzogna di stato ci confortano che non tutto è perduto come ci vogliono far credere. Dinucci assieme a tantissimi altri ci dimostra che si può ancora dire di no… rifiutare di piegarsi. E questo rifiuto ha ottenuto l’effetto contrario a quanto sperato dai Maggiordomi del Vapore che volevano tacitare tutto cancellando con il favore della notte … di quell’articolo se ne parla pure di più che se avessero lasciato stare. E questo dove possiamo dirlo? Su Mag24 che ci regala spazi di libera informazione e libero scambio. Verrà il tempo… presto verrà…

  2. pur essendo un uomo di destra , un liberale sovranista , avevo trasmesso ad amici fb , parenti e conoscenti l’analisi del geopolitico Manlio Dinucci , ben sapendo fosse da decenni titolare di una rubrica sul giornale dei ‘comunisti italiani’ ‘Il Manifesto’ .
    Oggi leggo della censura da parte della direzione del Manifesto che ha portato alla rottura della ventennale collaborazione . Non si è piegato a ‘mitigare’ accuse all’amministrazione Biden , da do le dimissioni . Non c’è niente da fare , la sinistra non ce la fa ad affrontare la verità , anche se viene sottoscritta da autorevole fonte . È più forte di lei , ha sempre vissuto di mistificazione e le manca l’aria solo l’idea di confrontarsi con la Verità . Tutta la mia stima e i miei auguri all’analista geopolitico Dinucci , con la speranza di leggerlo presto su qualche foglio meno trinariciuto .

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