“Draghi si dimette e a giugno nuove elezioni” Il clamoroso retroscena trova sempre più conferme dentro il Palazzo

Foto Riccardo Antimiani/POOL Ansa/LaPresse 08-04-2021 Roma, Italia Politica Conferenza stampa del Presidente Draghi presso la Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio. Nella foto: Mario Draghi Photo Riccardo Antimiani/POOL Ansa/LaPresse April 08, 2021 Rome, ItalyPolitics Italian Prime Minister, Mario Draghi, attends a press conference on vaccination plan to fight Covidf-19 pandemic. In the pic: Mario Draghi

Arrivederci e grazie. Sono queste le parole che, se non ci fosse una guerra in corso, Draghi vorrebbe immediatamente dire a coloro i queli lo hanno acclamato come il salvatore della patria e poi lo hanno impallinato prima nella corsa al Quirinale e ora sulla riforma sanguisuga del catasto. Si parla infatti di un premier furibondo, pronto a lasciare tutto. Come racconta anche il Corriere, “dopo esser arrivati a un voto da un punto di non ritorno, resta alta la tensione fra i partiti che sostengono la maggioranza. Ed è ancora concreto e possibile un nuovo incidente nei vari passaggi che accompagneranno il cammino del Pnrr: a cominciare dal nodo appalti, fino alla concorrenza (dove già si è assistito allo scontro sul tema dei balneari, con Le-ga e Fdl sulle barricate) e al criterio di voto sul Csm, il tutto con la Lega che, a caldo, ha evocato subito «le mani libere» d’ora in poi”. E in Aula ora c’è chi si dice pronto ad affossare l’intera delega fiscale.

Scavalca la censura di regime dei social. Seguici via Telegram, basta un clic qui 👇
https://t.me/capranews

Dopo essere arrivati a un passo dalla rottura, “oggi tutti tengono la posizione. Lo fanno la Lega, FI, naturalmente FdI, definendo la riforma del catasto una sorta di cavallo di Troia per far passare, protesta Giorgia Meloni, una «patrimoniale mascherata». Opposta la lettura di Pd e 5 Stelle. E Giuseppe Conte, dopo aver sentito Draghi per rassicurarlo sull’appoggio del suo partito, assicura: «Il Movimento è contro ogni tassa su case e patrimoni. Non si è decisa nessuna patrimoniale». Ora bisognerà capire, appunto, il posizionamento di ciascun partito sui prossimi provvedimenti. E già ce n’è uno che potrebbe spaccare la maggioranza: da martedì infatti verrà posta ai voti in commissione Affari costituzionali della Camera la proposta di presidenzialismo (sul modello francese), che vede il centrodestra unito e il centrosinistra contrario. Altra spaccatura all’orizzonte”. E in tutto questo Draghi?

Mario Draghi – stando ad alcuni retroscena, tra cui quello raccontato da Il Tempo – non vede l’ora di mollare il governo perché non ne può più delle liti tra gli alleati della sua maggioranza e non ci pensa proprio a gestire un terreno scivolosissimo come quello della prossima legge di Stabilità. “E di conseguenza le sta tentando tutte per provocare un incidente parlamentare che segni la fine della vita dell’esecutivo, come accaduto sulla contestatissima riforma del catasto che in Commissione è passata per un solo voto”.

Dello stesso avviso è Alberto Maggi, che su Affaritaliani.it spiega: “Draghi è deluso e amareggiato per il mancato sostegno da parte dei partiti del suo governo alla sua volontà di trasferirsi al Quirinale e diventare presidente della Repubblica. Con le elezioni alle porte sarà praticamente impossibile scrivere e soprattutto far approvare la manovra per il 2023. Con l’impossibilità di formare un nuovo governo, l’esito sarebbero le elezioni anticipate, nel più drammatico dei casi già prima dell’estate. D’altronde, Draghi potrebbe dichiarare di aver esaurito almeno uno dei suoi compiti – il contrasto della pandemia, con lo stop dello stato d’emergenza a fine marzo – e di aver ben instradato il secondo, cioè la messa a terra del Pnrr”. Intanto aspetterà una poltrona internazionale. Ecco dunque svelati quali sarebbero i piani del premier.

Total
0
Shares
6 comments
  1. Non vogliono che i dormienti (cosa a cui credo poco) si sveglino, nel caso le morti dovessero aumentare, le votazioni diventerebbero un disastro per loro, succederebbe una rivoluzione. Questa è un’ipotesi ma i motivi potrebbero essere relativi a programmi che non sappiamo, comunque sono agitati, forse Putin li sta scombussolando parecchio. Ma se le cose dovessero peggiorare è anche possibile che non ci farebbero votare, ma secondo voi quanto siamo quelli che vorrebbero cambiare? La stragrande maggioranza non sa nemmeno che esistono nuovi partiti emergenti, voterebbero come alternativa la meloni finendo dalla padella alla brace. Siamo un popolo IGNORANTE fino a farsi infinocchiare da un geometra.

  2. Non ci saranno mai le elezioni a giugno, non ci sono i tempi “tecnici”, dovrebbero essere già state sciolte le camere. Al massimo, a giugno, sua maestà griisu’ andrà a spendere un po’ di soldi in pensione e noi ci troveremo un anno in amministrazione controllata fino alle elezioni “finte” e pilotate, se siamo fortunati.

  3. Non penso proprio che lasci, anzi raddoppierà causa guerra o altro. Non andremo a votare molto probabilmente, troveranno la scusa che c’è la variante covid che provoca dissenteria mentre si vota. Oramai è resistenza, io resisto alle indegne norme, obblighi e violerò volentieri i futuri LockDown, zone gialle, rosse, viola o blu. Io rispetterò solo la carta costituzionale.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Previous Article

Zelensky ha capito che la sconfitta è vicina! Le sue accuse all'occidente sono durissime e la dicono lunga su cosa sta per accadere

Next Article

Mattarella, anche oggi una buffonata a favore della propaganda: a messa nella chiesa Ucraina

Related Posts