Ucraina, Salvini sempre più imbarazzante: oggi è arrivato va proporre, come un Letta qualsiasi, una “manifestazione di pace” sul teatro di

Il leader della Lega Matteo Salvini in piazza del Comune dove ha fatto punto stampa dopo visita privata ai frati del Sacro Convento ad Assisi, 28. ANSA/ Gianluigi Basilietti

Lega, Salvini: “Io, pronto ad andare in Ucraina come combattente per la pace”.

La proposta dopo gli equilibrismi dei giorni scorsi: “Marcia l’8 marzo. Una grande iniziativa, potrebbe essere il Papa a lanciarla”. Su Putin: “Ha torto, è lui l’aggressore”. E sull’inchiesta sui presunti fondi russi al Carroccio: “Per il New York Times io ricattato? Sciocchezze”.

“Invadere” pacificamente l’Ucraina con una marcia per “celebrare” lì l’8 marzo e “chiedere un cessate il fuoco”. Matteo Salvini rilancia l’idea stamani. Dice che si tratta di “un sogno”, ma assicura anche che lui sta lavorando davvero all’iniziativa, “in contatto con l’ambasciata italiana a Leopoli”.

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ll segretario della Lega, in conferenza stampa alla Camera, spiega: “Ora stanno uscendo dall’Ucraina le vittime della guerra e delle bombe, ecco, se in entrata ci fossero non solo combattenti ma anche combattenti disarmati per la pace io sarei molto orgogliosamente fra di loro. Se qualcuno lanciasse una grande iniziativa continentale, un’invasione pacifica in senso contrario. Più siamo e meglio è”, perché “se siamo in cento è un conto, se fossimo in centomila sarebbe un altro conto”.

Salvini vorrebbe quindi andare in Ucraina la prossima settimana, “anche perché ogni giorno che passa è un passo in più verso il baratro”. Martedì prossimo potrebbe essere il giorno giusto: “L’8 marzo è la festa della donna: in Ucraina quest’anno non c’è, perché le donne, le mogli, le mamme scappano. Ricordarla a Roma ha un certo senso, ricordarla in territorio di guerra facendo un appello al cessate il fuoco avrebbe un altro senso”.

Salvini afferma poi che “in questo momento c’è qualcuno che invade e qualcuno che è invaso, c’è qualcuno che ha aggredito e qualcuno che è stato aggredito: noi siamo a fianco degli aggrediti, c’è Putin che ha aggredito e Zelensky che è aggredito. È il caso di dirlo, per dire basta alle polemiche stucchevoli”. Per Salvini “chi ha torto, chi ha scatenato l’attacco è chiaro, è la Russia”.

Sull’inchiesta sui presunti fondi russi alla Lega, ha aggiunto: “Per il New York Times io sarei ricattato dalla Russia? Sciocchezze. A me dispiace che un giornale così importante abbia queste sciocchezze da scrivere. Ho tanti difetti ma mi godo la mia libertà. Non ho mai preso rubli, dollari o franchi svizzeri: zero. C’è una inchiesta da anni che non ha mai trovato niente: perché non c’è niente. L’ultima volta che andai a Mosca portai a casa ‘Masha e orsò per mia figlia, pagandola ai magazzini Gum. Poi ho smesso di andarci perché ogni volta che andavo aprivano una inchiesta. Mentre tutti, da Prodi a Renzi e Letta, quando erano al governo hanno avuto contatti con la Russia e con Putin, giustamente”. Nel reportage del Nyt, in realtà, non si fa esplicito riferimento all’arma del ricatto. Il quotidiano statunitense traccia una approfondita analisi dei politici di destra e ultradestra europei che, negli anni, sono stati tra i più strenui sostenitori di Vladimir Putin. Il quotidiano ricorda la posizione a favore dell’annessione della Crimea, le magliette con il volto del capo del Cremlino indossate da Salvini e come quest’ultimo schernisca chiunque lo abbia accusato di essere ‘a libro paga’ di Putin rispondendo: “Lo stimo gratuitamente, non per soldi”.

Nella sua ricostruzione, il Nyt poi sottolinea come in questi giorni il segretario leghista abbia condannato la violenza russa cercando di accostare il nome di Putin “nella stessa frase”. Il quotidiano cita poi i rapporti di Marine Le pen e dei tedeschi di Afd. E, infine, la storica amicizia di Silvio Berlusconi per Putin e il silenzio del Cavaliere in pubblico, riportando però le parole del sottosegretario forzista alla Difesa Giorgio Mulè che parla di un Berlusconi “molto preoccupato e abbastanza terrorizzato: non riesce a vedere in Vladimir Putin la persona che ha conosciuto”.

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