“Costringere a denunciare la terra d’origine non è giusto” La grande lezione della soprano Russa: sospende le esibizioni per solidarietà contro il boicottaggio degli artisti suoi connazionali

“Obbligare artisti, o qualsiasi figura pubblica, a dar voce alle loro opinioni politiche in pubblico e a denunciare la loro patria non è giusto. Questa dovrebbe essere una libera scelta”. Con queste parole rilasciate su Instagram, la soprano super star Anna Netrebko biasima la scelta di allontanare dalla Scala il maestro Valery Gergiev. Lei stessa, per protesta, aveva annunciato che non avrebbe partecipato all’opera Adriana Lecouvreur, in cartellone dal 4 al 19 marzo alla Scala. Successivamente ha disdetto i concerti dei prossimi mesi, a causa della guerra in Ucraina.

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Netrebko è un soprano russo naturalizzato austriaco, tra le più famose al mondo. La sua storia sembra quasi una favola. Lavorava come addetta alle pulizie nel Teatro Mariinskij di San Pietroburgo, allo scopo di riuscire a pagarsi gli studi di canto. Il suo talento è stato notato dal direttore Valerij Gergiev: un incontro che l’avrebbe poi portata a fare il suo esordio nel 1994, nel ruolo di Susanna in “Le nozze di Figaro”. Nel 2005, il presidente russo Vladimir Putin le ha conferito il Premio di Stato, massimo riconoscimento del Paese in ambito artistico e letterario. 

Netrebko è diventata una star mondiale, una vera e propria diva, e su Instagram vanta un seguito di centinaia di migliaia di follower. La rivista Playboy l’ha anche inserita nella lista delle “donne più sexy della musica classica”. Grazie alla musica ha trovato anche l’amore: dal 2008 è legata sentimentalmente al collega cantante Erwin Schrott, baritono di origini uruguaiane. Prima di lasciarsi nel 2013, con lui ha avuto un figlio, Tiago. Nel 2014, Netrebko si innamorò del suo futuro marito, il famoso tenore azero Yusif Eyvazov. I due si sono sposati il 29 dicembre 2015 al Palais Coburg di Vienna.

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  1. discriminante da parte di paesi che si definiscono “civili” escludere sportivi e artisti Russi dalla scena internazionale solamente per la loro nazionalità

    costoro nulla hanno a che vedere con le decisioni politiche maturate dal presidente, perché dubito che Putin abbia consultatato artisti e sportivi prima di agire

  2. Dopo due anni di gestione pandemica, discriminare sulla base di obblighi arbitrari è divenuta una specialità per noi italiani. C’è da esserne veramente orgogliosi.

    1. Bella voce ma capacità di comprensione scarsa: non gli si chiede di rinnegare la propria terra ma l’azione di un leader, che ha per altro ha oppositori interni.
      Si può essere d accordo o meno, ma qui non si è capito di cosa si parla.
      Ps= per Roberto: non e una scelta italiana ma anche quella di teatri stranieri…

      1. Indipendentemente dal caso della soprano o del direttore, il concetto quale sarebbe, che bisogna condannare l’azione di un leader a prescindere da come la si pensi? E perchè? Per omaggiare il pensiero unico che vige nella nostra stupenda democrazia? Ah già ma lo fanno anche gli altri, quindi va tutto bene. E che cosa cìentra poi il fatto che abbia oppositori interni, non si può essere d’accordo con lui lo stesso? In questa Italia qui un sacco di gente ha ormai perso il lume della ragione.

  3. Ha ragione la grande soprano. Con Gergiev ci siamo comportati come ci si comporta nei regimi. Non si può fare un processo alle opinioni. È come mettersi sullo stesso piano di Putin che ha appena licenziato un giovane direttore d’orchestra per aver diretto l’inno della gioia . L’ atto è un inno alla ipocrisia . Concludo precisando che sono contraria ai regimi, ai dittatori ,a Putin e che tutte le mie simpatie vanno. All’ UCRAINA

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