“È un ricatto nucleare” Draghi terrorizza per aver consenso con la scusa dell’atomica. Peccato che i suoi padroni Usa le abbiano piazzate ovunque

Il presidente del Consiglio Mario Draghi si è espresso sulla guerra tra Russia ed Ucraina al Senato. Nella comunicazione con il Parlamento il premier non nasconde la propria preoccupazione per una possibile escalation nucleare, ma l’Italia non è disposta a cedere a ricatti: “Il presidente Vladimir Putin ha messo in allerta le forze di deterrenza russe, incluso il dispositivo difensivo nucleare. È un gesto grave che però dimostra quanto la resistenza degli ucraini e le sanzioni inflitte alla Russia siano efficaci. Le scelte della Russia, in particolare il ricatto del ricorso ad armi nucleari ci obbligano a compiere scelte fino a pochi mesi fa impensabili. La risposta deve essere ferma, rapida e unitaria. Tollerare una guerra di aggressione vorrebbe dire mettere a rischio in maniera irreversibile la sicurezza e la pace in Europa, non possiamo lasciare che questo accada”.

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L’invettiva contro i russi non è però conclusa: “L’Italia non intende voltarsi dall’altra parte. L’aggressione della Russia all’Ucraina ci riporta indietro di oltre ottant’anni, si tratta di un attacco ai nostri valori di libertà e democrazia e all’ordine internazionale che abbiamo costruito insieme. L’invasione russa segna una svolta decisiva nella storia europea. Molti si erano illusi che la guerra non avrebbe avuto più spazio in Europa. È finita l’illusione che la pace sia scontata”. Draghi ha poi manifestato la solidarietà dall’Italia a Volodymyr Zelensky e ai cittadini ucraini, sottolineando che “serve una reazione rapida, ferma e unitaria. A Zelenski è stato ribadito supporto. Ad un popolo che si difende non è possibile rispondere solo con atti di deterrenza. Le forze schierate in Romania saranno raddoppiate, l’Italia è pronta con un primo gruppo di 1.400 militari ed un secondo di 2.000”. Infine dal premier è arrivato “un grazie all’ambasciatore italiano in ucraina Zazo e a tutto il personale della nostra ambasciata per lo spirito di servizio, la dedizione e il coraggio dimostrato in questi giorni drammatici e anche al ministro Luigi Di Maio”.

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  1. Draghi non e’ altro che un coglione sovrastimato. L’ennesimo burattino pilotato dal demente Biden e dagli “amici” francesi e tedeschi. Un vero statista, come per es Andreotti, avrebbe dato un profilo all’iniziativa diplomatica italiana, in primis riconoscendo che da un punto di vista prettamente militare, se non si vuole rischiare la tragedia planetaria, non c’e’ storia: la Russia dispone di un tale arsenale che non e’ il caso di far fare all’Italia il ruolo del poliziotto cattivo. Noi abbiamo da perdere molto piu’ di USA e altri paesi europei e per la attuale dipendenza dal gas russo e per il nostro export. Percio’ realismo e nessuna sottomissione a USA, Francia e Germania. Le iniziative diplomatiche si prendono se si ha la giusta equidistanza dai contendenti e non certo mandando armi (per altro totalmente insufficienti) a uno dei due. Prima si manda a fare in culo Draghi meglio e’

  2. LUI parla di libertà e democrazia? Con qualche milione di lavoratori obbligati a vaccinarsi per portare a casa il pane?

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