Ci risiamo! Cosa si inventa Letta per evitare si parli di Green Pass e bollette sempre più pazze? Rilancia la battaglia per il decreto Zan

A. V. per “Libero quotidiano”

Contrordine, compagni. Il ddl Zan si farà. Due giorni fa il segretario del Partito democratico, Enrico Letta, aveva detto, con una certa rassegnazione, che «in questa legislatura non sarà facile far passare la legge sulla cittadinanza e il ddl contro l’omotransfobia. Non demordiamo e speriamo nella prossima».

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Invece, ieri, ecco la svolta. Da sabato 12 marzo, ha annunciato il leader dem, prenderà vita “Non ci arrendiamo. Dalle piazze al Parlamento” il viaggio delle Agorà democratiche dal nord al sud del Paese per rilanciare i temi del ddl Zan. Ci sarebbe, dunque, già una data precisa, metà del mese prossimo, una location a Milano (The Sanctuary, nell’ex deposito ferroviario di via Andrea Pietro Saccardo) e una platea vip di quelle da leccarsi da baffi, visto che tra i testimonial dell’evento figurano, oltre al sindaco Beppe Sala e al parlamentare primo firmatario Alessandro Zan, anche la blogger Selvaggia Lucarelli,

la vicepresidente dell’Emilia Romagna nonché componente dell’osservatorio degli indipendenti delle Agorà, Elly Schlein, insieme ad altri ospiti, associazioni, attivisti, esponenti del Pd milanese e di altri partiti che non vedono l’ora di votare il ddl Zan, il testo di legge che, esauriti i termini della “tagliola”, potrà essere ridiscusso in aula dal 27 aprile.

L’occasione è propizia anche per parlare dell’ex deposito ferroviario restituito al quartiere di Lambrate (quartiere caro alla Lucarelli), ma questa, ha spiegato il segretario Letta, «sarà solo la prima di cinque Agorà con cui porremo l’attenzione su aspetti diversi legati alle discriminazioni».

Altri appuntamenti seguiranno a Firenze, Palermo, Taranto, e Padova. «Le storie di chi soffre, le buone prassi di amministrazioni locali, i dati sul fenomeno, le soluzioni con cui migliorare il testo originale senza stravolgimenti, saranno al centro degli appuntamenti. Riflessione e mobilitazione perché è importante cambiare la legislazione italiana in materia, rendendola completa contro i crimini d’odio e dobbiamo provarci anche nell’ultima parte della legislatura», ha aggiunto l’ex premier. Soddisfatto, ovviamente, l’onorevole Zan.

«Da marzo a maggio saranno cinque appuntamenti nel weekend per permettere a quante più persone di partecipare. A testa alta, per ribadire che il problema è reale», ha dichiarato snocciolando i dati (oltre 1.300) delle presunte «aggressioni a sfondo razzista, omotransfobico, antisemita e abilista censite dall’Unar, l’ufficio antidiscriminazioni della Presidenza del Consiglio, nel 2021».

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2 comments
  1. Il Tempo (18/02)

    Flavio Briatore dichiara:

    ” In Italia la politica la fanno persone molto scarse e per stare a galla creano problemi a tutti, a cominciare dalla comunicazione. Lo abbiamo visto con il voto per il Quirinale, il lunedì che son cominciate le votazioni sembrava se ne fossero accorti il giorno stesso che dovevano eleggere il Presidente della Repubblica. La gente che è lì è pagata dai cittadini, e se scrive un nome a vanvera, il mio, quello di Fiorello o di Amadeus, per farle un esempio, beh come cittadino mi sento preso in giro. Prendono 15mila euro al mese e dovrebbero avere la coerenza almeno di essere seri. Ai politici, dei cittadini, non gliene frega nulla. Hanno solo l’interesse di restar lì e mantenere il loro posto di lavoro”

  2. Che glie ne frega a quella merda di Letta , che il popolo sta alla canna del gas. Ha lui sta a cuore solo i gay, sicuramente sarà lui o un suo figlio. Ma chi li ha chiamato dalla Francia, a questo comunista schidoso. Ha fatto solo danni

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