Green Pass, è quasi certo: Draghi intende tenerlo obbligatorio almeno fino alla prossima estate

Il prossimo 31 marzo scadrà lo stato d’emergenza: l’ultima proroga varata dal governo di Mario Draghi è stata possibile con un atto dell’esecutivo. Ma ora sta per terminare il periodo massimo di 24 mesi, più proroga di 60 giorni: per prolungare ulteriormente lo stato d’emergenza servirebbe una legge approvata ad-hoc dal Parlamento. Il tutto mentre i dati della pandemia stanno nettamente migliorando.

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E con la fine dello stato d’emergenza potrebbero decadere tutte le misure varate negli ultimi mesi, dall’obbligo vaccinale al green pass rafforzato, le cui scadenze andrebbero oltre il 31 marzo, creando non pochi grattacapi da un punto di vista costituzionale. Con la fine dell’emergenza, infatti, potrebbe decadere il presupposto giuridico per imporre l’obbligo della vaccinazione. Eppure l’obbligo per gli over-15 è stato stabilito essere in vigore fino al prossimo 15 giugno, ovvero 75 giorni dopo la fine dello stato d’emergenza.

Il caso è all’attenzione dell’Avvocatura dello Stato, che però avrebbe stabilito che lo scavallamento è possibile proprio perché l’obbligo ha una scadenza. 

Dunque il nodo-green pass base e rafforzato. Il decreto approvato dal governo il 7 gennaio 2022, che ha introdotto il certificato nei negozi, chiarisce esplicitamente che la durata delle norme è valida fino al 31 marzo 2022. La data corrisponde con quella della fine dello stato d’emergenza. In linea teorica, dopo quella data il green pass non sarebbe più valido, ma l’orientamento del governo sarebbe quello di mantenere il certificato vaccinale. Anche in questo caso va valutata la praticabilità giuridica della misura. Insomma, l’obbligo vaccinale dovrebbe restare in vigore fino al 15 giugno. Il green pass invece anche oltre: stando alle voci che trapelano da Palazzo Chigi, potrebbe essere esteso per l’intera estate

In questo contesto piovono le parole di Locatelli del Cts, che ha chiesto che “obbligo di vaccino e super green pass restino anche il 30 giugno”. Ma senza stato d’emergenza è possibile? E, soprattutto, se tutti gli indicatori migliorano, a cosa servono queste restrizioni? Due nodi che potrebbero creare enormi problemi politici a Mario Draghi.

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