Matteo Bassetti punta il dito: troppi morti di Covid, i dati dicono altro. Poi tende la mano ai no vax: tempo di amnistia.
Ormai ĆØ chiaro a tutti, la drammatica contabilitĆ del Covid ĆØ diversa da quella che vediamo nel bollettino quotidiano del ministero della Salute. A ribadirlo ĆØ Matteo Bassetti,Ā primario d’Infettivologia al San Martino di Genova. PerchĆ© nonostante il diffondersi della variante Omicron che provoca una malattia piĆ¹ lieve della Delta e l’alto tasso di vaccinazione che ci stanno “portando fuori dalla pandemia, il numero di morti, classificati come Covid in Italia, ĆØ troppo alto anche rispetto agli altri paesi europei e non solo” scrive Bassetti su Facebook.
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L’infettivologo fa l’esempio della Danimarca, che dopo un picco dovuto alla sottovariante di Omicron BA.2, ha tolto ogni restrizione dalle mascherine al green pass. Nel Paese scandinavo “riportano una significativa riduzione della mortalitĆ e della letalitĆ nelle ultime settimane, ma mettono in evidenza ciĆ² che sostengo da oltre 1 mese: in questa fase sono moltissimi i decessi con Covid e non a causa del Covid. Per chi non fa il medico sembra una differenza solo semantica. Non ĆØ cosƬ” ribadisce Bassetti, SI tratta di una questione di sostanza e pertanto ĆØ necessario “differenziare chi ha sintomi e segni del Covid, da chi invece ĆØ asintomatico per Covid ĆØ ha qualcosāaltro. Solo cosƬ potremo capire cosa sta succedendo ridando oltretutto dignitĆ ai vaccini che da questa classificazione italica non ne hanno giovato” dice l’esperto.
Bassetti ha poi teso una mano ai no vax. “Come in ogni guerra, una volta esaurita a marzo l’emergenza, in questo caso sanitaria, credo sia necessaria una sorta di amnistia per i non vaccinati” ha detto in una intervista al Giorno in cui seppellisce definitivamente la misura piĆ¹ controversa che il governo di Mario Draghi si ostina a estendere, di proroga in proroga: “Quello che ĆØ stato ĆØ stato, non ha piĆ¹ senso protrarre misure come il Green pass che sono nate per favorire la vaccinazione e non per comprimere la vita delle persone”.
