Rai e mazzette. Un binomio già visto che questa volta ha portato agli arresti un dipendente della televisione di Stato e due imprenditori lombardi.
Gianluca Ronchetti, responsabile della Direzione Acquisti – Trasporti, Logistica e Servizi Operativi della Rai, avrebbe avuto un occhio di riguardo per i fratelli Gianluca e Andrea Gnoli, che attraverso la società Ageas avrebbero ottenuto affidamenti diretti per trasportare materiale di scena da un magazzino all’altro della Rai.
Il tutto in cambio di mazzette, cene, due orologi e altre utilità. Un sistema che adesso è costato agli indagati le accuse di corruzione e turbata libertà degli incanti.
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Nel mirino del Nucleo tutela spesa pubblica della guardia di finanza di Roma sono entrati circa 190 affidamenti diretti ritenuti “sospetti”. Si tratta di lavori di trasporto e facchinaggio commissionati dalla Rai. Tutti sotto la soglia di 40 mila euro, oltre la quale sarebbe stato necessario bandire una gara d’appalto.
E invece gli imprenditori indagati, secondo le accuse, avrebbero trovato un altro sistema per far lievitare i bilanci della loro azienda, che si occupa di “servizi logistici relativi alla distribuzione delle merci”. Non sapevano che gli inquirenti erano già sulle loro tracce in seguito agli sviluppi di un’altra inchiesta coordinata dalla procura di Milano.
E così i finanzieri hanno scoperto ogni cosa, riuscendo a capire che i due imprenditori, per ingraziarsi il dipendente pubblico, tra il 2015 e il 2019 avrebbero speso circa 120 mila euro, una cifra che adesso è stata sequestrata a Ronchetti. Si tratterebbe del prezzo della corruzione, finanziato con fondi “neri” creati attraverso false fatturazioni infra gruppo e guadagni fittizi.
I baschi verdi hanno messo le mani anche su altri 160 mila euro nelle disponibilità dei due fratelli lombardi e hanno perquisito altre sette persone che non risulterebbero indagate.
Il sistema, ad ogni modo, sarebbe terminato nel 2019. E la stessa società, la Ageas, adesso ha cambiato nome e non è più riconducibile ai due indagati.
Vanno condannati a diventare perpetua sputacchiera in pubblica piazza