Letta con le spalle al muro: la mossa del centrodestra lo ha spiazzato. Adesso è obbligato a rispondere seriamente

Elezione presidente della Repubblica, al via la seconda votazione. Dal centrodestra una rosa di tre nomi: Moratti, Pera e Nordio. Letta: “Valuteremo senza pregiudizi”

di Valeria Forgnone e Laura per Repubblica

Ieri fumata nera con 672 schede bianche. Oggi si replica. Gli occhi restano puntati su Draghi. Incontro Letta-Tajani e ora in corso quello tra il segretario dem, Speranza e Conte. Il no di Pd-Iv a Frattini. Proclamata Rossella Sessa al posto di Fasano, i Grandi elettori tornano a essere 1009.

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Il centrodestra presenta la rosa di nomi per il Quirinale: Letizia Moratti, Marcello Pera e Carlo Nordio. Restano fuori: Maria Elisabetta Casellati, Franco FrattiniPier Ferdinando Casini e Antonio Tajani. Che “ha il titolo per ambire alla carica, ma in un ottica di dialogo non presentiamo un capo di partito”, spiega Matteo Salvini in conferenza stampa dopo il vertice di centrodestra, aggiungendo: “Nessuno di loro ha una tessera di partito ma hanno ricoperto ruoli importanti. Non vogliamo imporre niente a nessuno”. E poco prima fuori Montecitorio aveva ribadito: “Draghi è a Chigi e lavora bene lì”. Giorgia Meloni ci tiene a sottolineare che “non sono candidati di bandiera, né di tattica, ma personalità di altissimo profilo”. E subito arriva il commento del segretario del Pd, Enrico Letta: “Sono tutti nomi di qualità, valuteremo senza pregiudizi”, in attesa di conoscere i candidati che insieme a M5S e Leu presenteranno a breve. “È una buona risposta, un passo in avanti”, ribatte il segretario leghista. Oggi Letta ha avuto anche “un colloquio costruttivo” con Tajani  e al momento è in corso quello con Giuseppe Conte e Roberto Speranza.

Il centrodestra cala il tris per il Quirinale: Marcello Pera, Carlo Nordio e Letizia Moratti

Sono Marcello Pera, Carlo Nordio e Letizia Moratti i tre nomi della rosa del centrodestra per il Quirinale. Ad annunciarlo è Matteo Salvini, segretario della Lega, nella conferenza stampa congiunta con i leader del centrodestra, Giorgia Meloni e Antonio Tajani. “Non mi sembra – sottolinea il numero uno del Carrocio – che siano nomi con tessere in tasca. Non sono candidati di bandiera, sono personalità di altissimo profilo, che possono rendere merito all’Italia. Vogliamo chiudere in fretta. Non diciamo no pregiudizialmente a nessuno e speriamo che anche gli altri si confrontino nel merito. Non c’è – spiega Salvini – in questo elenco il nome di Elisabetta Casellati perché vogliamo che le alte cariche dello Stato rimangano tali. A questo tavolo c’è una personalità come Antonio Tajani che non ha i titoli, ma di più, per ambire a questa carica, lo ringraziamo per la sua generosità. Il centrodestra sta dando prova di compattezza, lealtà e voglia di dialogare. Abbiamo fatto una lunga e proficua riunione con il centrodestra compatto. È il nostro tratto distintivo, muoverci all’unisono dall’inizio alla fine di questo percorso. Siamo qui a presentare tre nomi ufficiali del centrodestra partendo dal presupposto che non siamo qui ad imporre niente a nessuno. Negli ultimi 30 anni la sinistra è stata protagonista della scelta, penso che ora sia diritto dell’area liberale moderata che è maggioranza del paese di avanzare delle proposte”.

Dopo Salvini ha preso la parola lo stesso Tajani, coordinatore nazionale di Forza Italia: “Il centrodestra ha a disposizione della Repubblica molte figure, che non hanno la tessera ma hanno anche la tessera, che sono al servizio dello Stato e delle istituzioni, e credo che sia giusto rivendicare questa capacità, questa ricchezza, questa serie di risorse per l’Italia. Noi vogliamo dialogare, vogliamo confrontarci con tutti in un Parlamento sovrano e trovare la soluzione migliore. Voglio sottolineare l’importanza dell’unità della coalizione di centrodestra che ha indicato qualche settimana fa il nome di Silvio Berlusconi che ha deciso poi per senso di responsabilità di fare un passo indietro. Voglio ringraziarlo per questa sua scelta. Vogliamo dialogare e confrontarci con tutti in un Parlamento sovrano”.

A Montecitorio è stato infine il turno della Meloni, numero uno di Fratelli d’Italia: “Tajani ha un curriculum fantasmagorico ma abbiamo scelto di non inserirlo nella rosa dei nomi perchè è il coordinatore di un partito, non volevamo che si dicesse che le nostre proposte fossero fatte per non avvicinare

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