Polverini voterà il Presidente fresca di condanna: è arrivata giusto oggi. Faceva la bella vita con la carta di credito del sindacato, alla faccia dei veri lavoratori

Il nail bar di Polverini “a spese dell’Ugl”, condannata l’ex presidente della Regione Lazio.

Oltre alla manicure, uno scontrino di Max Mara e di Victoria Secret a New York, poi pranzi e cene. Nei guai l’attuale deputata di Forza Italia accusata di appropriazione indebita.

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Acquisti a Parigi, cene al ristorante «Il Caminetto» ai Parioli e alcune anche a Cerveteri. Shopping da Max Mara in via Condotti per 215 euro e una lingerie di Victoria’s Secret comprata a a New York durante un viaggio di piacere. Nonché sosta in un nail bar del centro storico per rifarsi la manicure. È la lista delle spese fatte con la carta Visa dell’Ugl compiute per ragioni personali tra il 2013 e il 2014 da Renata Polverini, ex governatrice del Lazio ed oggi deputata di Forza Italia, negli anni in cui è stata segretaria del sindacato.

Almeno questa è la ricostruzione del giudice nelle motivazioni della sentenza con cui ha condannato la Polverini a sei mesi di carcere con l’accusa di appropriazione indebita. Secondo il pm la deputata avrebbe utilizzato la carta Visa, messale a disposizione dall’Ugl solo per ragioni legate all’attività istituzionale sindacale e ricaricata ogni mese con 2mila euro, per fini privati. Il conto totale di cene e altri acquisti, definite «spese voluttuarie» dal giudice: 25mila euro. Che ora la deputata dovrà restituire all’Ugl, come stabilito dal giudice sospendendo la pena a condizione che i soldi vengano restituiti dalla Polverini.

Il giudice ha invece assolto il dirigente del sindacato Stefano Celtica, sotto processo con la Polverini per le stesse accuse. In questo caso però per il giudice le spese sarebbero state giustificate, seppur frutto di una gestione «allegra». La deputata si è difesa in aula, «escludendo di aver utilizzato la carta». Questa la sua spiegazione di quanto potrebbe essere accaduto: «Non escludo che qualcuno abbia utilizzato la carta mentre era in mia compagnia in qualche negozio» ha sostenuto la Polverini. Che ha anche aggiunto come «la carta non era nella mia disponibilità. Mi risulta che fosse nella sede dell’Ugl in via delle Botteghe Oscure e pertanto a disposizione di Celtica, come responsabile della struttura». Parole ritenute dal giudice «bizzarre».

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  1. POVERINA la POLVERINI, se avesse un minimo di DIGNITÀ, anziché votare andrebbe a NASCONDERSI. Disgustosa figura, in una altrettanto vomitevole situazione. Auguriamoci che almeno le abbiano sequestrato ogni suo bene, poiché in Italia la GIUSTIZIA altro non è che una tragicomica raffigurazione.

    1. Se guadagni 40 mila euro al mese per non fare un cazzo come deputata o senatrice italiana PREGIUDICATA è logico che NON TE Nè VAI MAI VIA !
      La Pregiudicata è pure una donna PRO-VAX perciò non la buttano fuori!
      Ricordati a rovinare l” Italia sono i disoccupati italiani MOLTO FORTUNATI cioè una esigua minoranza di disoccupati italiani circa 1 milione su 11 milioni di disoccupati italiani effettivi !
      Quel milione di italiani disoccupati che percepiscono il sussidio di povertà chiamato reddito di cittadinanza ricevono la paghetta di 370 euro netti al mese per soli 17 mesi !

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